È di questi giorni una bella notizia, il Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria ha riaperto, sia pure parzialmente, dopo quattro anni di ristrutturazione ospitando la mostra «Arte torna Arte. Un patrimonio restituito», le tele in mostra, tutte di valore inestimabile, firmate da artisti del valore di Dalì, De Chirico, Guttuso, Ligabue, Fontana, Sironi e Cascella. Le opere erano state confiscate a Gioacchino Campolo, detto il «re dei videopoker», condannato a 18 anni per estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Dopo i terreni confiscati alla mafia ed affidati a cooperative agricole, ora una collezione d’arte affidata ad un grande museo, che con l’occasione si mostra nella sua nuova veste, dopo gli importanti lavori di restauro che ne hanno completamente rinnovato e ampliato gli spazi espositivi.
Iniziative come questa ci fanno ben sperare, che la cultura della legalità venga recepita e assimilata dalla popolazione reggina, per ricreare lo spirito di comunità civile, credere fermamente nel rilancio del Mezzogiorno, cominciando a valorizzare tutto ciò che appartiene al nostro passato, per proiettarci in un futuro, dove non ci sia più spazio per la criminalità organizzata, ma legalità a braccetto con la cultura. Attendiamo adesso il gennaio del 2014 per poter rivedere aperta la Sala dei Bronzi, con le due meravigliose statue finalmente al loro posto.
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