Le affermazioni del premier Renzi della giornata di ieri dovrebbero far pensare su come il nostro paese stia navigando nell\’incertezza e su un mare di menzogne e di falsità. La nostra non vuole essere una critica politica e partitica perchè ci siamo sempre astenuti dal prendere le parti di questo o quel partito politico (tranne in qualche raro caso), ma sentire un segretario di partito nonchè capo di un governo, orgogliosamente osannare il proprio partito pieno di personaggi corrotti, collusi con le mafie e quotidianamente in prima pagina per illeciti, beh allora ci vien da pensare che le nostre considerazioni che nel tempo abbiamo sempre esposto sulla collusione tra mafia e politica, se affermate anche dal capo del governo italiano con un suo \”cameratismo\” stucchevole, sono e resteranno sempre più solide e colme di fondatezza. Il premier, con il massimo rispetto per la carica istituzionale, dovrebbe forse \”professare\” una migliore linea politica orientata più alla lotta contro questa gentaglia vestita da politicanti falsi, ipocriti e corrotti invece che buttare in questa melma fangosa quei politici, anche del Pd, onesti che non fanno gran bella figura se accostati ai corrotti ed ai mafiosi.
Amministrative 2016. Matteo Renzi scommette sul Pd al ballottaggio ovunque: amaro per Milano, gustoso per Roma
“Siamo il Pd: e che cavolo!”. Matteo Renzi invita a tirar fuori l’orgoglio di partito. E’ sul palco dell’Auditorium della Conciliazione con Roberto Giachetti quando la frase gli viene fuori di botto. Non è la prima volta. L’orgoglio piddino è stato il tema prescelto dal segretario in una recente direzione Dem. Ma a pochi giorni dalle amministrative c’è dell’altro. Incredibilmente rispetto ai pronostici di qualche settimana fa, ora Renzi pensa che i candidati del Pd possano arrivare al ballottaggio nelle maggiori città interessate al voto: Roma, Milano, Bologna, Torino e anche a Napoli.
Di questo si parlava ieri sera nei capannelli intorno al palco dell’Auditorium di fronte a San Pietro, tra una battuta e l’altra, subito prima e subito dopo lo spettacolo inedito di un Renzi ‘presentatore per un giorno’ che intervista Giachetti, il candidato Pd per Il Campidoglio. E se per alcune città la nuova previsione Dem ha un sapore amaro, Milano per dire, per altre città invece è una piacevole e inaspettata scoperta, per esempio Roma e Napoli.
A Milano si profila una guerra sul filo dei numeri. Ma nelle aspettative del Nazareno non doveva essere così con un candidato come Giuseppe Sala, ex manager Expo, in pista da sempre come carta renziana per la città meneghina, unico nome che non sia passato tra le classiche incertezze del pre-campagna elettorale. Ma lì, questa sarebbe l’autocritica che circola nelle cerchie renziane, è successo che il candidato civico Sala si è riempito di troppo Pd, per paura di perdere i voti del sindaco uscente Giuliano Pisapia. E ora il più civico, dunque più capace di conquistare gli indecisi, sembra Stefano Parisi, altro manager, candidato per il centrodestra. Errore marchiano per Renzi.
E’ per questo che qualche giorno fa, in un’iniziativa di campagna elettorale a Milano, Renzi ha riconosciuto che lì “il centrodestra ha fatto un buon lavoro, mentre a livello nazionale litigano…”. Insomma l’avversario di Sala ormai non è da sottovalutare, eppure a Milano si doveva “vincere con un calcio di rigore”, sono sempre le parole del premier. Che peraltro hanno anche fatto arrabbiare Sala. Ora però si spera nel ballottaggio, quel che è fatto è fatto, Renzi sostiene il manager, punta a prendersi Milano, centro nevralgico di tutte le tornate amministrative, anche di quelle che “non sono test di governo”, come ripete il premier per il voto 2016.
Roma invece paradossalmente regala una boccata d’ossigeno. Le ultime settimane di campagna elettorale hanno portato bene a Giachetti, è l’analisi dei Dem esterrefatti dal tutto esaurito dell’Auditorium della Conciliazione. Ed è anche per questo che alla fine Renzi si è convinto di tenere un’iniziativa a sostegno del suo candidato per il Campidoglio. Pare che la previsione iniziale negativa abbia alla fine costretto i candidati delle sette liste a sostegno di Giachetti a fare campagna elettorale davvero a tappeto per rimediare voti. Insomma lo svantaggio di non stare con il marchio dato per vincente, il M5s, pare abbia prodotto dei frutti. Così ragionano nel Pd, aspettando domenica.
Il punto è che Renzi si è convinto che anche a Napoli la candidata Dem Valeria Valente possa arrivare al ballottaggio contro il sindaco uscente Luigi De Magistris. E ballottaggio anche a Bologna e Torino. Insomma, per il premier-segretario la partita delle amministrative si chiude tra venti giorni, al secondo turno. Nella convinzione che i sondaggi sottovalutino il Pd e sopravvalutino invece le forze ‘anti-sistema’ come il M5s. Un po’ come è successo alle europee del 2014, quando i Dem incassarono il 40,8 per cento dei consensi. Stavolta se è ballottaggio ovunque, va più che bene.