E\’ stata una giornata di sangue quella che si è consumata oggi in Calabria dove le cosche della \’ndrangheta tornano ad uccidere ed in poche ore hanno messo a segno due omicidi, il primo a Lamezia Terme e l\’altro a Rosarno. Tra i due delitti, quello che desta maggiore preoccupazione è quello di Lamezia perché segna un ulteriore innalzamento del livello di una faida che va avanti da oltre nove anni e che già nei mesi scorsi aveva subito una ripresa. Un giovane, Francesco Torcasio, di 20 anni, stava parcheggiando la sua automobile, una Peugeot 106, quando è stato avvicinato da due persone a bordo di uno scooter che hanno sparato una quindicina di colpi di pistola calibro 9. Il ragazzo é stato raggiunto in diverse parti del corpo ed è morto all\’istante mentre i due killer, in segno di disprezzo, hanno lanciato la pistola nell\’abitacolo dell\’automobile. Il padre del ventenne, Vincenzo Torcasio, cugino di primo grado del boss dell\’omonima famiglia di \’ndrangheta, era stato ucciso esattamente un mese fa mentre stava assistendo ad una partita di calcetto. Con l\’omicidio compiuto stamane negli inquirenti si è rafforzata l\’ipotesi che a Lamezia è ripresa con ancora maggiore violenza la faida tra le cosche della \’ndrangheta che, in nove anni, ha gia\’ mietuto decine di vittime ed ha quasi interamente decimato la famiglia dei Torcasio. L\’omicidio di stamane ha provocato paura e sgomento in tutta la città. Alcune delle persone che si trovavano nei pressi del luogo del delitto hanno descritto una scena da far west con i killer che sparavano all\’impazzata e la gente impaurita che cercava di allontanarsi rapidamente cercando trovare riparo. E che Lamezia sia ripiombata negli anni bui della violenza criminale lo dimostra anche l\’attentato dinamitardo contro un pasticceria del centro. L\’esplosione dell\’ordigno ha provocato danni all\’esercizio commerciale ed anche ad alcune automobili parcheggiate nelle vicinanze. L\’omicidio di stamane ha provocato anche una serie di reazioni nel mondo politico ed istituzionale. Il sindaco, Gianni Speranza, si è detto preoccupato per quanto sta accadendo ed ha rivolto un invito alla \”reazione democratica e civile. Siamo tutti preoccupati ed è per questo che chiediamo allo Stato di stare vicino a Lamezia in questo momento difficile\”. L\’invito a reagire rivolto dal sindaco è stato raccolto dal Partito Democratico che in serata ha organizzato un Sit-in contro la criminalità e per esprimere solidarietà alla Procura ed alle forze dell\’ordine che stanno fronteggiando lo scontro tra le cosche della \’ndrangheta. La citta\’ è profondamente \”turbata – è stato detto nel corso dell\’iniziativa – dallo scontro tra cosche. Lamezia deve reagire in modo forte\”. E sarebbe da collegare sempre ad una vendetta negli ambienti della \’ndrangheta l\’omicidio di Francesco Giovinazzo, il pregiudicato ucciso a Rosarno. Contro l\’uomo, che sarebbe stato legato alla cosca Pesce, è stato teso un vero e proprio agguato. I due killer hanno atteso l\’arrivo di Giovinazzo nella sua masseria e gli hanno sparato quattro colpi di pistola calibro 9, che lo hanno raggiunto in testa ed al torace.
(Fonte: Ansa)