Oggi vi proponiamo un articolo che con ironia e buona dose di verità non vuole andare contro nessuno ma dare un\’interpretazione diversa ma reale, ai fatti di cronaca di questi ultimi tempi. Ripetiamo di non voler puntare il dito verso nessuno, ma sicuramente qualcuno con \”arguzia\” ne capirà il senso!!!
E\’ previsto domani alle ore 4.00 circa (per celebrare le tante retate degli ultimi anni), l\’arrivo nel Porto di Reggio Calabria della nave della Camorra, \”Cutolo\”, con a bordo 1001 \’ndranghetisti, di vari locali: Archi e Gebbione di Reggio Calabria, San Luca, Platì, Africo, Gioia Tauro, Rosarno, Seminara. Le operazioni di primo soccorso e assistenza sono coordinate dalla Cupola massonica della \’ndrangheta, in collaborazione con i mandamenti mafiosi di Cosa Nostra della vicina Sicilia, essendo stata la Prefettura esautorata da ogni autorità.
Il grande cuore di Reggio Calabria ha già iniziato a pulsare e allo sbarco degli \’ndranghetisti è prevista una calorosa accoglienza delle associazioni intestate fittiziamente a prestanome. Anche sui social network, la notizia è stata accolta con grande soddisfazione. Gli stessi che commentavano ogni sbarco di migranti con imprecazioni e offese, adesso hanno contribuito a creare pagine su Facebook e Twitter che contano già diverse migliaia di followers.
Le prime cure saranno prestate dal personale medico originario della Locride, laureatosi presso l\’Università di Messina negli anni \’80 e \’90. Gli \’ndranghetisti saranno rifocillati dalle pie donne reggine (le stesse che hanno coraggiosamente manifestato alcuni mesi fa contro i giovani immigrati del rione Archi) con le pietanze più apprezzate dalla malavita: frittole e carne di capra.
L\’area dello sbarco sarà inibita al personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Comune Capoluogo, della Polizia Provinciale, della Capitaneria di Porto, dell\’USMAF, del SUEM 118 e dell\’Azienda Ospedaliera, della Croce Rossa Italiana, del Coordinamento ecclesiale Migranti della Caritas e delle varie altre Associazioni di volontariato. Per l\’occasione sono state disposte le ferie forzate per magistrati e forze dell\’ordine e l\’apertura di tutte le carceri, comprese quelle di massima sicurezza: al termine delle operazioni, non ci sarà per i detenuti l\’obbligo di rientrare nelle patrie galere.
Gli \’ndranghetisti che ne faranno richiesta saranno alloggiati presso l\’immobile di Via Cappuccinelli, sottratto alle grinfie dei migranti. Si ricorderà infatti la nobile protesta dei residenti: \”Questi neri non riescono nemmeno a infiltrare le Istituzioni, non li vogliamo!\”. Per l\’occasione il quartiere ha già allestito stand e giochi pirotecnici per accogliere al meglio i boss che arriveranno nel porto di Reggio Calabria. Alcuni comitati, sorti spontaneamente, hanno già attivato la raccolta firme per intitolare ai De Stefano, ai Condello, ai Nirta e ai Piromalli le vie più rappresentative della città.
La sera, dopo il meritato riposo, gli \’ndranghetisti saranno ospiti di uno dei locali più esclusivi del Lungomare, dove stimate professioniste della \”Reggio Bene\” potranno interloquire con i boss avendo ingresso senza drink card, purché siano in grado di certificare di avere addosso gioielli e vestiti per un valore non inferiore alle 25mila euro. Accesso libero anche alla piscina, dove entreranno gratuitamente anche \”colletti bianchi\” e pezzi di istituzioni deviate, purché già in possesso almeno di un rinvio a giudizio per 416bis o per reati aggravati dalle modalità mafiose. Vietato fare il bagno nudi, che quello lo fanno (che vergogna!) solo i ragazzini neri al Lido Comunale.
Il servizio di sicurezza sarà gestito con la professionalità di sempre dalle giovani leve della \’ndrangheta.
Tutto sarà allestito con i proventi del traffico internazionale di stupefacenti, degli appalti pubblici truccati e delle estorsioni. I migranti saranno trasferiti secondo il Piano di riparto predisposto dal \”Crimine\” della \’ndrangheta, in base alle disponibilità nazionale di Istituzioni ancora non infiltrate dalla criminalità organizzata.
\”Aiutiamoli a casa nostra!\” è lo slogan delle iniziative che si terranno in città: del resto, è indubbio il fascino di avere tra le propria mura domestiche qualche Labate, qualche Tegano o qualche Strangio. Reggio Calabria freme e ha scelto ancora una volta da che parte stare. Dopo mesi di proteste e di lotta contro il vero male della città – gli africani che fuggono da guerra e povertà – finalmente si vede all\’orizzonte la luce in fondo al tunnel, con l\’arrivo delle risorse umane giuste per tirar fuori la comunità dalle secche.
*Questo articolo è dedicato ai poveri di spirito e a chi non ne comprenderà il significato
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