tratto da CN24TV
E’ stato sciolto per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta il Consiglio comunale di Bordighera, su proposta del ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
La richiesta era stata avanzata l’estate scorsa dai carabinieri, che avevano compilato un dossier, dal quale emergeva l’ipotesi di un collegamento tra alcuni politici della cittadina ligure e la malavita organizzata di stampo mafioso. Le indagini erano state avviate per le minacce che sarebbero state agli ex assessori Marco Sferrazza e Ugo Ingenito su cui ha indagato una commissione ispettiva, che dopo quattro mesi ha consegnato al prefetto di Imperia Francescopaolo Di Menna una relazione. Oggi il Consiglio dei ministri ha deciso lo scioglimento. La scorsa estate vennero arrestati otto imprenditori esponenti di alcune famiglie di origine calabrese, i Pellegrino, Valente, De Marte, Barilaro, alcuni dei quali ritenuti dagli inquirenti vicini alle cosche.
Dalle indagini dei carabinieri del Comando Provinciale di Imperia erano emerse tra l’altro pressioni sul sindaco e su alcuni assessori per ottenere l’apertura di una sala giochi ed altri favori. Da qui la consegna di una informativa al prefetto e con l’ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale per fenomeni di infiltrazione e di condizionamento mafioso. Il sindaco Giovanni Bosio si è sempre difeso affermando che né lui né la Giunta erano a conoscenza dei fatti indicati nelle indagini.
IL COMUNICATO STAMPA DELLA CASA DELLA LEGALITA\’ DI GENOVA:
Alla fine anche Maroni ed il Governo hanno dovuto procedere. Il condizionamento della \’ndrangheta sul Comune di Bordighera era plateale, accertato… potevano tentare di ritardare (e lo hanno fatto)… potevano tentare di negare l\’impossibile (e lo hanno fatto), ma alla fine le carte, come avevamo anticipato da tempo, oltre ai fatti conclamati, non potevano che portare alla decisione di SCIOGLIERE IL COMUNE DI BORDIGHERA per infiltrazioni mafiose. E\’ una vittoria, parziale, importante! Ma appunto parziale perché ci sono altri COMUNI dell\’imperiese, del savonese e del genovese (per restare in Liguria, altrimenti se guardassimo, ad esempio, alla Lombardia la lista – che abbiamo già fatto – sarebbe ancora più lunga) dove condizionamenti, quando non addirittura infiltrazioni all\’interno degli organi elettivi e più in generale nella \”macchina comunale\” sono pesanti e conclamati. Ma questa vittoria dimostra che ce la si può fare… se si fanno emergere i fatti e se si permette ai reparti investigativi di lavorare a 360 gradi, come ha fatto la Procura di Sanremo.
Riteniamo doveroso, oltre al ringraziare i reparti investigativi, la Procura di Sanremo e la Commissione di Accesso, segnare che ruolo fondamentale in questa vicenda è stato svolto dai media che non hanno taciuto, bensì dato ampio risalto ai fatti. Come diciamo da tempo il problema esiste, bisogna però affrontarlo, ponendo la massima attenzione, perché solo così si possono colpire le organizzazioni mafiose, le loro contiguità, connivenze e complicità con il mondo politico ed economico. La strada scelta per decenni al nord ed in Liguria, del silenzio e del negazionismo, è stata lo scenario prediletto delle mafie per rafforzarzi. Su Bordighera si è dato prova che le cose possono andare diversamente se non si nasconde la testa sotto la sabbia!
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