Ci illudono con le \”previsioni\” di crescita dell\’Italia, lo dice il presidente dell\’agenzia Ice, Monti. Una ripresa \”stimata\” al 5%. Poi ci informano che nel mese di maggio sono aumentati i contratti a tempo indeterminato per cui in effetti ed in teoria dovremmo avere un aumento dell\’occupazione, ma non dicono che si tratta di \”conversione\” dei contratti, da quelli a tempo determinato o a progetto, ad indeterminato. Ma comunque tutto il Governo sbandiera questa \”grande\” ripresa e poi accade che ci si sveglia al mattino e questa bolla di menzogne esplode e si scopre che l\’Istat assesta la disoccupazione nel mese di giugno al 12,7% e ancor peggio, quella giovanile (15-24 anni…ma a 15 anni si deve anche lavorare?) che è salita al 44,2%! Quindi che succede, mentono sapendo di mentire per cercare di farci ingoiare la pillola della speranza che tutto stia andando per il meglio?
La gravità di tutto ciò è che parallelamente a questa situazione di disoccupazione, sia giovanile che non, aumenta anche l\’avvicinarsi alle mafie da parte di chi, senza un lavoro e senza alcun sostegno da parte di uno Stato assente che pensa solo a fare bella figura all\’Expò ed a proteggere dalla Giustizia i suoi Senatori inquisiti, trova l\’unica speranza proprio in esse e nell\’ilegalità.
Italia, tasso disoccupazione giugno sale, record storico per giovani
Il tasso di disoccupazione italiano nel mese di giugno sale al 12,7%, il livello più alto dal novembre 2014 (13%).
Lo rende noto Istat, sottolineando che nell\’ultimo mese i disoccupati sono 55.000 in più, anche in relazione al calo di inattivi (-18.000).
In aumento anche il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni, ovvero l\’incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, che si attesta al 44,2%, record dall\’inizio delle serie storiche nel 1977.
Una brutta notizia per il governo Renzi, che tanto ha scommesso sulle politiche per il lavoro a partire dal Jobs Act.
A giugno il tasso di occupazione è pari al 55,8%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e invariato su base annua. Gli occupati – 22,297 milioni – sono in calo dello 0,1% rispetto a maggio (-22.000) e dello 0,2% su base annua (-40.000).
Nel mese di giugno il numero di inattivi diminuisce dello 0,1% nel confronto con maggio e cala dello 0,9% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività diminuisce rispetto al mese prima di 0,1 punti percentuali, al 35,9%, mentre cala di 0,2 punti su base annua.
Secondo i dati del ministero del Lavoro, il mese scorso i contratti di lavoro in più (al netto dei settori lavoro domestico e Pubblica amministrazione) sono stati 61.098, calcolati come saldo tra quelli attivati e quelli cessati. Ma per i rapporti a tempo indeterminato il saldo è stato negativo, pari a -9.768. A maggio il saldo dei nuovi contratti era +178.176, di cui 1.610 quelli a tempo indeterminato.
Il 7 marzo scorso è entrato in vigore il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti previsto dal Jobs Act, che non prevede la reintegra in caso di licenziamento economico.
Dal primo gennaio, inoltre, le imprese che assumono in maniera stabile godono di sgravi contributivi fino a 8.000 euro annui per tre anni.
Guardando al periodo aprile-giugno, secondo i dati Istat rispetto al trimestre precedente sia il tasso di occupazione che quello di disoccupazione risultano in crescita di 0,1 punti percentuali, a fronte di un calo del tasso di inattività (-0,2 punti).