«Mentre il Governo pensa a \”giocare\” su chi o come verrà eletto il nuovo Presidente della Repubblica, mentre si discute sulla nuova riforma fiscale, mentre il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, con sommo orgoglio comunica che la Bce comprerà anche titoli di Stato, proprio mentre tutta questa politica che non sembra accorgersi di niente su quanto accade veramente ai cittadini, le attività commerciali chiudono, gli imprenditori si tolgono la vita e, dulcis in fundo, a differenza di quanto accade in altri Stati Europei e non, la disoccupazione in Italia aumenta segnando un vergognoso record del 13,4%……per i giovani addirittura il 43,9%!!! Sembra come se questi signori non vivano nel nostro paese, sembra che vivano in un limbo tutto loro, una campana di vetro dove al di fuori regna il caos ma loro non se ne preoccupano. Forse si dovrebbe pensare meno a giocare a Monopoli e pensare maggiormente a questa triste realtà nella quale sprofondiamo sempre più! I giovani sono il nostro futuro, se non diamo loro lavoro e dignità, non ci sarà nessun futuro del quale vantarci! »

Record disoccupazione al 13,4%, per i giovani è al 43,9. In Germania mai così bassa

Il tasso di disoccupazione a novembre sale ancora, raggiungendo quota 13,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad ottobre. Lo comunica l\’Istat. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall\’inizio delle serie mensili, nel gennaio 2004, sia di quelle trimestrali, ovvero dal 1977 (37 anni fa).

Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a novembre balza al 43,9%, in rialzo di 0,6 punti percentuali su ottobre. Anche in questo caso si tratta del valore più alto mai registrato. Risultano in cerca di un lavoro ben 729mila giovani under 25.

Disoccupati a quota 3 milioni 457mila
I disoccupati a novembre toccano la cifra di 3 milioni 457 mila, con una crescita di 40 mila unità rispetto a ottobre (+1,2%) e di 264mila su base annua (+8,3%).
Gli occupati a novembre scendono dello 0,2% rispetto a ottobre. Si contano così 48 mila occupati in meno in un solo mese. Si tratta del secondo ribasso consecutivo. Il loro numero cala anche su base annua, sempre dello 0,2% (-42mila).

Giù inattivi, oltre 300mila in meno in un anno
Il tasso di inattivi a novembre resta fermo al minimo storico del 35,7%, ma, in valore assoluto, il numero di coloro che non sono occupati né cercano un lavoro è sceso in un anno a 312mila unità. La tendenza degli ultimi mesi sembra quindi associare l’aumento della disoccupazione a un calo dell\’inattività e dell\’occupazione, l’unica nota positiva di un dato altrimenti molto negativo.

Eurozona, tasso stabile all’11,5%
Il dato italiano mette a nudo le differenze rispetto alla situazione europea, a tutto svantaggio dell’Italia. Secondo Eurostat, il tasso dell’Eurozona è stato pari all\’11,5%: stabile rispetto al mese precedente ma in calo rispetto a un anno fa, quando era all\’11,9 per cento. Cala anche nella Ue a 28 sia su base mensile (dal 10,1 al 10) e su base annua (dal 10,7% al 10,1%). A essere senza lavoro in ottobre erano 24,4 milioni di europei, di cui 18,4 milioni nell\’Eurozona, rispettivamente 19 mila e 34 mila in più rispetto a ottobre.

In Grecia il calo più forte
Rispetto a un anno fa, sottolinea Eurostat, il maggior calo del tasso di disoccupazione si è registrato in Grecia (dal 28 al 25,7%, ma resta il Paese con il livello più elevato di senza lavoro), Ungheria (dal 9,5 al 7,4%) e Spagna (dal 25,8 al 23,9%). I maggiori aumenti invece in Italia (dal 12,5 al 13,4%) e Finlandia (dall’8,3 all’8,9%).

Germania, tasso disoccupazione a minimo storico: 6,5%
Scende invece, a sorpresa, il tasso di disoccupazione in Germania: a dicembre il tasso si attesta al 6,5% dal 6,6% di novembre e a fronte di attese degli analisti per un tasso fermo. A comunicare i dati destagionalizzati l\’Ufficio di statistica tedesco Destatis che comunica anche la forte flessione del numero dei disoccupati di 27 mila unità, a fronte di un\’attesa per un calo di 7 mila unita\’ (erano scesi di 16mila a novembre). Il dato armonizzato a livello internazionale è invece rimasto stabile, ma su livelli bassissimi: 5 per cento.

fonte: ilsole24ore.com