Pino Masciari: E\’ una sconfitta, dello Stato, della società e di tutti coloro che credono nella legalità e nella giustizia! Quando si giunge al punto di disfarsi di un proprio bene, sudato con anni di lavoro e sacrifici, perchè oberati da minacce e ritorsioni delle mafie, non è altro che una sconfitta!
‘Ndrangheta, imprenditore agricolo: ‘Gratteri le regalo le terre, troppe minacce’
“Caro dottor Gratteri, le regalo le mie terre a Gerace (provincia di Reggio C.)“. È una provocazione quella di Francesco Calabrò, il ricercatore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che, esasperato dopo l’ennesima intimidazione, ha deciso di scrivere una lettera al procuratore aggiunto della Dda Nicola Gratteri, la cui abitazione-bunker dista poche centinaia di metri dagli uliveti della famiglia Calabrò. “Piuttosto che dare le mie terre alla ‘ndrangheta le regalo al pm antimafia che per me è un simbolo”. Domenica scorsa, mentre il padre del ricercatore era sul terreno, qualcuno ha incendiato alcuni ulivi, l’ennesima intimidazione. “Ho chiamato i Carabinieri, ma non è venuto nessuno – ha spiegato Calabrò -. Il messaggio era chiaro: ‘Se vieni la prossima volta ti ammazziamo’. Abbiamo provato a vendere tutto, ma nessuno vuole la mia terra a causa del contesto ambientale. Mi dica lo Stato a chi la devo dare”
[fonte: ilFattoQuotidiano.tv]
Comprendo lo stato d’animo e l’esasperazione di Francesco Calabrò perché vivo una situazione analoga con una sola differenza, le mie proprietà immobiliari si trovano in Liguria anziché in Calabria, e sono nel mirino di un pesante contesto “massonico mafioso”, meglio conosciuto come – zona grigia -, perché nel 2000 NON ho accettato di diventare una delinquente. Molteplici sono le denunce che ho via via depositato documentando i fatti e indicando i responsabili e le pesanti minacce subite, ma ad oggi la magistratura genovese non ha fatto nulla. Solo il quotidiano La Repubblica ha avuto il coraggio di dare risalto alla mia vicenda, ma per motivi che immagino non ha proseguito nell’inchiesta. Per dare un quadro della situazione ligure segnalo che nel 2010 la DIA aveva accertato che la Liguria era diventata la “lavatrice” di TUTTE le mafie (in particolare l’andrangheta) e di recente la commissione Antimafia ha equiparato la Liguria alla Calabria. Questo commento a dimostrazione del fatto che l’andrangheta in questi vent’anni si radicata su tutto il territorio nazionale.
Nadia Gentilini
Caro Dottor.Pino Masciari,
Cara Signora Nadia Gentilini,imprenditrice,
Da quanto si evince dalla situazione generale risulta dall’attività operativa e d’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova, che la ‘ndrangheta è presente sul territorio ligure con diversi “Locali” tra Ventimiglia, Bordighera e Genova.
Dove peraltro il Comune di Bordighera è stato sciolto per infiltrazione mafiosa al Nord, e non in Calabria!.
Risulta allarmante il fatto – come Lei dichiara -, che dopo essersi presentata direttamente davanti ai Magistrati della Procura, seguiti direttamente dal Dottor.Michele Di Lecce,il Procuratore Capo di Genova,non si siano attivati per promuovere un’operazione antindrangheta in grande stile,nel tentativo di frenare, bloccare ed allontanare per via detentiva chi dovrebbe pagare per la dovuta minaccia ed intimidazione rivolte.
E’opportuno che dai nomi – ANCHE SE ALTISONANTI – presenti sul territorio ligure manifestati alla Magistratura, si faccia piena luce sull’accaduto senza nessun tipo di fraintendimento. Anche se ciò dovesse comportare uno scontro diretto tra Istituzioni regionali e le stessa Procura della Repubblica di Genova.
Grazie!…