“Ho detto no anche alla politica corrotta e oggi la mia è una vita di sofferenze”

Prima parte

Un appello fiero e coraggioso. Quello di Pino Masciari. Un calabrese che ha fatto una scelta e al quale noi della redazione di “Settimana di Calabria” vogliamo dare un contributo, per la sua vicenda così toccante affinché, le parole di quella voce possano diventare una volta di più voce scritta.

Chi è Pino Masciari?

«Io ero un imprenditore edile che lavorava e aveva la responsabilità della propria famiglia e quella di molti altri. Un giorno ho deciso di non pagare più il 3% ai mafiosi, il 6% tra politici ed istituzioni locali. Mi davano anche delle imposizioni: mi dicevano chi era il personale che dovevo assumere, le ditte a cui dovevo rivolgermi, quali lavori dovevo fare a titolo completamente gratuito. Ho dovuto costruire case e fare ristrutturazioni per centinaia e centinaia di milioni. Mi hanno costretto a comprare macchine nuove. Io ero una persona tecnicamente preparata. Mi sono trovato con questi avvoltoi che congli strumenti che da sempre utilizzano, minacce ed intimidazioni, distruggono psicologicamente le persone e hanno saputo annientare me e la mia famiglia»

Che vita è oggi la sua?

«Una vita di sofferenza, di amarezze, di soprusi, di abusi. Vieni trattato come immondizia. Anzi no, neanche quello. L’immondizia ha il pregio di poter essere riciclata, noi neanche quello. Ma viviamo confidando nella tanta gente onesta che c’è, viviamo pensando a chi ha dato la propria vita per gli stessi valori in cui io ho sempre ciecamente creduto. E vivo con quel senso che la giustizia prima o poi trionferà sempre. La giustizia deve esserci per forza, ci credo perché altrimenti non avrebbe neanche senso vivere».

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