Ormai non esiste più un limite tra legalità ed illegalità! Non c\’è una giustizia equa e di conseguenza l\’illegalità prolifera. Corruzione, collusione e criminalità dilagano ogni giorno sempre di più sotto gli occhi di un Governo che sbandiera sempre buone intenzioni ma che poi si occupa e preoccupa di più \”becere priorità\” quali la legge elettorale o il \”patto del nazareno\”, come se le priorità dei cittadini fossero queste. Le \”radiazioni\” del sistema mafioso si sono ormai insinuate ovunque, negli Enti, nelle Istituzioni ed anche in personaggi che lottano per la difesa della legalità, ma che poi si scoprono essere \”contaminati\” sino all\’osso! Se le indagini dovessero trovare ragioni sul Presidente degli Imprenditori Siciliani, Antonello Montante (peraltro anche delegato per la legalità di Confindustria) allora verrà veramente difficile capire quale sia il limite della collusione tra mafia, politica ed imprenditorialità, SEMPRE CHE VE NE SIA ANCORA UNO!
Montante, l\’industriale paladino dell\’antimafia sotto inchiesta in Sicilia per mafia
Leader in ascesa, presidente degli imprenditori siciliani, delegato per la legalità di Confindustria Ora però tre pentiti lo accusano. E dal suo passato spuntano fuori amicizie compromettenti.
C\’È UN pezzo grosso dell\’Antimafia dell\’ultima ora che è finito sotto inchiesta per mafia. È uno dei volti nuovi dell\’Italia che combatte i boss, ha rapporti stretti con più di un ministro e con tanti prefetti, è il presidente degli industriali siciliani e il delegato per la \”legalità\” di Confindustria. Ci sono alcuni pentiti che parlano di lui e delle sue \”pericolose frequentazioni\”. Come si chiuderà questa vicenda – se c\’è solo fumo o anche molto arrosto – nessuno ancora lo può dire, di sicuro però Antonello Montante, uno dei cosiddetti paladini delle battaglie antimafia più recenti (troppo recenti, maligna qualcuno) è al momento indagato per reati di mafia alla procura della repubblica di Caltanissetta. All\’anagrafe è registrato come Antonio Calogero Montante, ha 52 anni, è un siciliano di Serradifalco, provincia di Caltanissetta – dove è anche presidente della locale Camera di Commercio – ed è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2008. È a capo di un impero nato negli anni \’20 del secolo scorso con una fabbrica di biciclette, è fondatore della \”Msa\”, Mediterr Shock Absorbers Spa, azienda di progettazione e produzione di ammortizzatori per veicoli industriali presente in tutto il mondo.
Su di lui c\’è l\’inchiesta di Caltanissetta e poi ce n\’è un\’altra a Catania, su una denuncia presentata nei mesi scorsi. Indagini blindatissime, sia per il \”peso\” del personaggio coinvolto sia per gli effetti che le stesse indagini potrebbero provocare. Per esempio, dal 20 gennaio 2015, il governo – su proposta del ministero dell\’Interno – ha designato Montante componente dell\’Agenzia dei beni confiscati. Una postazione strategica, lì si decide il destino di patrimoni sporchi per miliardi di euro.
L\’inchiesta è nella prima fase e nessuno è nelle condizioni di prevedere dove potrebbe portare, ma fra le pieghe di questa storia ci sono già tutte le incoerenze di un\’antimafia di fresca nascita – con patenti rilasciate con assai disinvoltura – e il paradosso tutto italiano di come si possa tranquillamente navigare da una sponda all\’altra senza incertezze e contraccolpi.