Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza a Don Felice Palamara, parroco della chiesa San Nicola di Pannaconi (VV), a Romina Candela, presidente dell’associazione culturale “Crisalide”, al parroco di Cessaniti (VV) don Francesco Pontoriero, per la vile serie di atti intimidatori subiti.
Essere oggetto di atti intimidatori è orribile, è un tentativo di distruzione della libertà personale e merita la ribellione corale di tutti, con una ferma e decisa condanna dell’accaduto. L’azione arrogante dell’intimidazione è un atto vigliacco, tipico della cultura mafiosa, a cui non possiamo, non vogliamo e abbiamo il dovere di non soccombere. La denuncia è l’unica arma per porre fine a una spirale di prepotenza soffocante.
Rimanere accanto a chi si oppone alla violenza con la coerenza delle proprie azioni è un atto dovuto, che mi auguro coinvolga sempre un numero maggiore di persone.