Gli amici di Pino Masciari di Pordenone e Venezia lanciano l\’iniziativa di spedire al Ministro Maroni, una lettera in cui si richieda di ricevere Pino Masciari al fine di trovare una soluzione soddisfacente a questa tormentata vicenda.
Invitano tutti gli Amici di Pino Masciari a sostenere tale richiesta inviando a loro volta la lettera ai seguenti recapiti specificando la città di provenienza e il proprio nome:
Mail: maroni_r@camera.itFax: 0646549815 (segreteria del Ministero dell’Interno)
All\’attenzione del Ministro degli Interni
On.le Roberto Maroni
Io sottoscritto cittadino Italiano, che crede ancora nei veri valori come la giustizia e la legalità, sono sconcertato perché a conoscenza della grave e vergognosa condizione in cui si trova Giuseppe Masciari e la sua famiglia, di cui illustro brevemente la storia:
Giuseppe (Pino) Masciari è un imprenditore edile calabrese di Serra San Bruno (Vibo Valentia), nato a Catanzaro nel 1959.
E’ sottoposto a programma speciale di protezione da parte del Ministero dell’Interno dal 18 ottobre 1997, unitamente alla moglie Marisa, medico odontoiatra, e ai loro due figli Francesco e Ottavia di 13 e 11 anni, in seguito alle sue denunce, facendo nomi e cognomi contro la \’ndrangheta e parte delle sue collusioni politiche e infiltrazioni all\’interno delle istituzioni.
Purtroppo per loro è iniziato un calvario che sembra non aver fine, nonostante siano passati 11 lunghi anni.
Da allora, ne lui ne la moglie lavorano più, hanno perso tutto, sono costretti a vivere esiliati in una località lontana nella quale vivono con la paura del pericolo di attentati alle loro vite.
Il programma di protezione è cessato come pronunciato nella delibera della Commissione Centrale ex art.10 L.82/91 il 27 ottobre del 2004, avverso cui è stato formulato ricorso presso il T.A.R. del Lazio. Ad oggi non vi è stato alcun seguito, nonostante la legge preveda la pronuncia di una sentenza entro i sei mesi.
Perché per la famiglia Masciari non si intravede una soluzione concreta per la propria vita, in termini di sicurezza e lavoro?
Nonostante tutte le sue vicissitudini affrontate in questi lunghi anni, Pino Masciari, con l’alto senso dello Stato che lo contraddistingue, continua ad affermare di essere fiero ed orgoglioso di aver denunciato e fatto il proprio dovere di cittadino italiano, nel pieno rispetto della Costituzione e delle Istituzioni.
Ma come si può chiedere alle vittime del racket di esporsi contro le mafie quando di fronte hanno la realtà del caso Masciari che attende giustizia da oltre 11 anni?
Pino Masciari è l\’emblema di un\’Italia che non si arrende all\’illegalità, di un\’Italia sana, che ha voglia di rinascere pulita. E’ un esempio che lo Stato Italiano deve rendere forte quale messaggio concreto di lotta alla criminalità organizzata.
La sua situazione è già nota alle Commissioni Parlamentari Antimafia delle ultime due legislature di Governo, la XIV e la XV, che hanno redatto delle relazioni e dalla cui verifica è sempre emersa la fondatezza delle ragioni di Pino Masciari: la necessità di garantire sicurezza a lui e alla sua famiglia, nonché la necessità di reintegro all’attività lavorativa precedente alla denuncia, come del resto previsto dalla Legge 45/2001.
Una vasta rete di associazioni e liberi cittadini accomunati dallo spirito di legalità e rispetto delle Istituzioni lo sta sostenendo ed accompagnando in questo difficile percorso vegliando sulla vita di questa famiglia.
Visto gli inquietanti avvenimenti di cronaca, di imprenditori e persone che hanno denunciato affidando la propria vita allo Stato e sono divenuti vittime della vendetta della criminalità organizzata, siamo seriamente preoccupati perché non vogliamo che questa famiglia diventi ulteriore vittima e innocente sacrificio di una storia già vista.
Signor Ministro Le chiedo di prendere provvedimenti urgenti sulla vicenda di Pino Masciari e della sua famiglia, di riceverlo per trovare una soluzione definitiva che dia dignità a questa famiglia, agli onesti cittadini e renda onore allo Stato Italiano.
Persone come Pino Masciari devono essere un esempio per tutti e lo Stato, da Lei rappresentato, ha il dovere di tutelarlo maggiormente per permettere a lui e alla sua famiglia il ritorno ad una vita normale.
Confido in un suo sollecito intervento e colgo l\’occasione per augurarle un buon lavoro.
Cordialità
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Data ______ Città__________ F.to