Pubblichiamo una lettera che arriva da Brescia, che riesce a trasmettere perfettamente come Pino Masciari riesca a far innescare qualcosa dentro chiunque lo ascolti, chi per la prima volta ma anche in coloro che lo conoscono oramai da tempo. Grazie per aver condiviso le tue profonde riflessioni Silvia, che arrivano proprio nel giorno del papà e di San Giuseppe, una doppia ricorrenza perfetta per il nostro amico Pino Masciari! Auguri da tutta la grande famiglia Masciari, Pino: sei il papà di questa rinnovata coscienza civile che hai trasmesso in questi anni!…Attruzzamo… brindiamo alla tua Pino!
Amica di Pino Masciari.
Pino arriva a Brescia nel pomeriggio di venerdì. Lo raggiungiamo nel posto concordato, ignari della grande avventura che stiamo per intraprendere. Appena incontrati, Pino accende il portatile e, mentre gli altri ragazzi finiscono di predisporre tutto per la cena e la notte, mi chiede di sedermi e di leggergli i nuovi commenti che stanno arrivando sul suo blog, dopo la mattinata trascorsa a Morbegno, in una delle tante scuole da cui da mesi viene invitato per raccontare la sua vicenda.
Sono tanti messaggi di ringraziamento, di affetto. Parole di ragazzi che si sono sentiti toccare nel profondo da quell’esperienza, dall’incontro con lui. Lui che in quel momento, ascoltandomi leggere, appare emozionato, soddisfatto, orgoglioso forse.
Mentre leggo, mentre tutti quei “grazie” fluiscono nella stanza, dallo schermo alle mie labbra, inizio a chiedermi: ma chi è davvero Pino Masciari? Com’è possibile che il solo incontrarlo per poche ore, com’è accaduto a quei ragazzi, generi così tanta gratitudine ed affetto?
A due giorni di distanza, ho la risposta a queste domande.
Pino Masciari è un Uomo.
Avere l’onore di conoscerlo e di passare con lui un po’ di tempo, sentirlo raccontare la sua vita, le sue scelte, i suoi amori e i suoi dolori, te lo mostra chiaramente.
Un Uomo. Persona che trabocca dignità, passione, onestà, rispetto… amore. Persona cui è stato tolto molto, praticamente tutto, e che, a dispetto di ciò, è ancora capace di guardarti dritto negli occhi e darti ciò che può: affetto, coraggio, persino gratitudine.
A te, che in quel momento senti il tuo mondo e la tua vita come qualcosa di piccolo, insignificante, quasi perverso, rispetto a quella “non-vita” cui il nostro stato, la nostra società, forse persino tu stessa, lo avete costretto.
Seduto a tavola insieme a noi, persone incontrate da poche ore che lui guarda con lo stesso affetto con cui si guardano dei nipoti, dei fratelli forse, Pino si racconta, risponde alle nostre domande, sdrammatizza con qualche battuta e poi si commuove fino alle lacrime. Parla della sua vita. E della sua non-vita. Parla dei sogni, i suoi, infranti contro il muro della disonestà, della meschinità altrui. Poi parla dei sogni dei ragazzi di oggi, dei suoi figli, che non possono, non devono più essere annegati dalle stesse perverse ed infami dinamiche che hanno governato la sua sorte.
Pino entra nelle scuole pieno di positività, nonostante tutto. Parla ai ragazzi della sua scelta, che dovrebbe essere la normale scelta etica e morale di qualunque cittadino e che, purtroppo, è diventata invece un’eccezione. Mette tutta la forza che ha nel raccontarsi, nel dare, ai ragazzi prima e agli adulti poi, la dimostrazione pratica di cosa voglia dire essere persone oneste. Nello spronarli ad imparare dal suo esempio e dall’esempio di tutti coloro che scelgono di stare dalla parte giusta.
Mentre lo ascoltiamo fare ciò, mentre lo sentiamo tuonare nel microfono, spiegando quanto costi essere persone che fanno semplicemente il proprio dovere oggi, in quest’Italia che è malata nel più profondo del suo essere, tutto dentro di noi si scuote, contorcendosi su se stesso. Le lacrime sgorgano dai nostri occhi, insieme a quelle che corrono sul suo viso. Il fiato viene imprigionato da un groppo in gola. L’indignazione, il disprezzo che ci nascono dentro per le aberrazioni cui lo hanno costretto ci infiammano volto e cuore. Ed è in quell’emozione così forte che la sentiamo anche noi. Quella cosa che ha un nome, che esprime un concetto sentito tante volte, ma che mai come in quel momento capiamo così bene cosa voglia dire: …speranza.
Perché Pino, incredibilmente, è anche quello. Un Uomo che veicola e trasmette Speranza. E che, nel fare ciò, ti investe di un importante ed irrinunciabile impegno: quello di non deludere e di non tradire la tua vita. Non lui, non le sue scelte, ma te stessa. La tua vita. La tua dignità. Il tuo futuro.
Ed è allora che la risposta alle domande su chi sia Pino e perché sia in grado di spingere chiunque a ringraziarlo di ciò che è, appare chiara e lampante: Pino è una “Speranza che cammina”, ed io non posso che sentirmi immensamente felice di averlo incontrato ed orgogliosa di potermi definire, da oggi e per sempre, sua Amica.
Silvia
Brescia
Auguri zio Pino!!! 🙂 ci vediamo prestissimo tanti baci a tutti
Giulia (r.Fonte)
p.s. l’altra sera sono andata a sentire un concerto di amici di amici e il chitarrista della band aveva la maglia “io sono amic@ di Pino Masciari” mi ha fatto un immenso piacere vederla e potermi confrontare con lui su di te e vedere che tutti e due proviamo un’immensa stima e affetto nei tuoi confronti 🙂
“io non posso che sentirmi immensamente felice di averlo incontrato ed orgogliosa di potermi definire, sempre, sua Amica.” Condivido!
Semplicemente meravigliosa.. 😉
Complimenti, silvia.
Nel dì di festa, non poteva arrivare un omaggio più bello al grande pino..
Giuseppe, indiano
Ciao Pino, buon onomastico e buona festa del papà.
un abbraccio a tutta la tua famiglia
Andrea (Brescia)
“SPERANZA CHE CAMMINA”… mi piace davvero questa definizione!!!
…non fermarti Pino! un abbraccio forte!!!
So cosa vuol dire Silvia… mi è sembrato di vivere ogni sua parola…
Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Pino qualche tempo fa…ed è proprio come l’ha descritto…lui è capace di trasmettere ogni piccola emozione fino ad arrivare in fondo al tuo cuore!
Grazie Pino per tutto quello che fai…per la tua forza, per il coraggio e l’amore immenso che nutri per la tua famiglia e la tua terra, terra ingrata che ti ha tolto la vita…ma che nonostante tutto porti ne cuore!!!
Un caro abbraccio dalla tua amica calabrese.
Grazie per la Speranza che ogni giorno da te ci viene, Pino
per il coraggio, per la responsabilità, la solidarietà, la passione, l’amore
Non molliamo, ragazzi
Un abbraccio a Pino, Marisa, Ottavia e Francesco
e a coloro che ogni giorno di più entrano a far parte di questa meravigliosa Famiglia.
C’è un luogo in cui siete già liberi. Liberi di viaggiare, incontrare, conoscere, parlare, respirare, giocare, muovervi, scegliere, vivere.
E’ il nostro cuore
Adrian da Brescia
Bellissima! Ogni volta che leggo i vostri resoconti ho più voglia di conoscere questo grande uomo! Spero un giorno di incontrarlo!
A proposito di manifestazioni di speranza: stavo leggendo sul sito di Libera le notizie circa la manifestazione di questi giorni e ho letto che il 19 ha partecipato alla manifestazione, nonchè parlato alla folla di continuità nella lotta alla mafia, Antonio Bassolino. Ora..che diritto hanno queste persone di “intrufolarsi” in questi cortei? Sono l’unica a pensare che è indegno! Dopo tutto ciò che ha combinato in quel di Napoli! Che gentaglia! Meno male che non son tutti così!
Rosa
Pino mi son dimenticato il video La Leonessa e la Piovra… 🙁 mannaggia. Un abbraccio
Emanuele BS
Mi complimento per la belle parole scritte…delicatissime…sempre di più dobbiamo essere convinti che la vittoria di pino e una vittoria e quindi insieme fare la nostra parte…ancora complimenti all’autrice del brano e un saluto ai masciari!
la speranza non deve solo camminare, ma volare e aiutare tutti quelli che non vogliono ascoltare e osservare ad avere la forza di ricostruire insieme un paese,al di là dei propri limiti. Che la speranza voli e venga respirata da tutti, come il profumo di un fiore appena sbocciato. Basta crederci ed il sogno si avvera. Grazie.