Fonte: Il Corriere della sera
MILANO – Vogliamo essere sicuri che la \’Ndrangheta non infiltri i lavori dell\’Expo 2015? «Evitiamo per decreto che a partecipare siano aziende che possano essere collegate con la ‘ndrangheta. In poche parole escludiamo le ditte calabresi». La ricetta del sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli, ovviamente leghista, è stata affidata alla Padania. Ma non è sfuggito al procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri: «Mi hanno molto meravigliato queste affermazioni di un ex ministro della Giustizia perché forse allora lui ritiene che una ditta di Platì parta da Platì e vada a Milano a partecipare a una gara dell\’Expo 2015. Mi sorprende tantissimo, perché allora vuol dire o che non ha capito nulla, o chi per lui, oppure siamo veramente messi male» ha detto Gratteri.
VICINI AL PAREGGIO – Il magistrato ha partecipato a un convegno-dibattito sul tema della legalità con gli studenti di una scuola media di Zumpano, in provincia di Cosenza, ha parlato delle infiltrazioni della \’ndrangheta al Nord, e dei successi conseguiti nelle indagini. «Stiamo pareggiando. Malgrado gli sforzi enormi che sta facendo la polizia giudiziaria e che stiamo facendo noi magistrati purtroppo il sistema normativo, come più volte ho detto, non è proporzionato alla realtà criminale. Quindi al massimo riusciamo a pareggiare. Dentro abbiamo sempre la voglia e la carica di andare avanti, però se il legislatore non cambia le regole e non investe nella scuola e in cultura, oltre questo non possiamo andare».