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Una straordinaria mobilitazione di giovani studenti ha attraversato il Paese da Nord a Sud, protestando con vigore contro i continui tagli all\’istruzione pubblica.

Diciamolo con chiarezza: hanno ragione da vendere, questi ragazzi. Stiamo giocando sulla loro pelle la partita del futuro. Ma come pensiamo seriamente di rilanciare lo sviluppo economico e civile dell\’Italia se colpiamo la Scuola e lasciamo inalterati i privilegi di casta e il malaffare?

Siamo con gli studenti, anche se i violenti devono essere isolati. La protesta deve essere dura e vibrante ma corretta sul piano dell\’ordine pubblico. La partita del futuro la dobbiamo vincere costruendo una nuova classe dirigente. Il Paese ha bisogno di un nuovo modello sociale che si basi  proprio sulla qualità del sapere pubblico nelle sue diverse articolazioni curricolari.

Basta parole. Servono i fatti. Ripartiamo dal sorriso e dalla tenacia di questi ragazzi. Ci batteremo per loro.

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Fonte: La RepubblicaStudenti, proteste e scontri in tutta Italia. Profumo: \”Pronto al dialogo, ma no violenza\”. Cortei in tante città del Paese. I ragazzi contro i tagli all\’istruzione che \”privano milioni di giovani del diritto allo studio, al lavoro, al futuro\”. Polemiche nei confronti del ddl Profumo. Disagi e traffico in tilt a Roma, Milano e Palermo. Scontri tra gli studenti e le forze dell\’ordine: numerosi i contusi a Torino, 1 ferito nella Capitale. Tensioni e cariche anche nel capoluogo lombardo e a Bologna. La Cgil: \”Il 12 ottobre saremo in piazza\”

\”Sono aperto al confronto, ma non ho ricevuto richieste di incontri. Le ragioni del dissenso sono più forti se espresse senza violenza\”. Questo il commento del ministro dell\’Istruzione Francesco Profumo alle manifestazioni degli studenti e alle tensioni che hanno interessato oggi molte città italiane. E\’ stata, infatti, la prima protesta del nuovo anno scolastico. La preoccupazione dei ragazzi (che è anche di tutto il mondo dell\’Istruzione) si è trasformata in una mobilitazione nazionale con manifestazioni a Roma 1, Milano 2, Torino 3, Bologna 4, Palermo 5, Napoli 6, Modena, Bergamo che ha creato anche disagi al traffico e alla circolazione. Ma non solo. Si sono contati non pochi scontri tra gli studenti e le forze dell\’ordine: sono 30 i contusi, secondo i comitati studenteschi, 2 i feriti e 15 gli identificati a Torino. Tensioni e cariche anche a Milano e Roma. Nella capitale un ragazzo è rimasto ferito, un altro, minorenne, è stato fermato; feriti anche quattro poliziotti.

VIDEO – Torino, le cariche della polizia 7
FOTOMilano 8Firenze 9Bologna 10Torino 11Palermo 12Roma 13

La protesta studentesca. Da nord a sud hanno formato un unico coro di voci. Come fosse un solo corteo gli studenti del Paese hanno invaso le piazze delle città italiane per manifestare il loro disappunto contro il governo Monti e la sua politica di austerità e rigore. \”La nostra generazione scende in piazza contro questo Governo e contro l\’Unione Europea, che assieme privano milioni di giovani del diritto all\’istruzione, al lavoro e al futuro\” dicono i leader dei comitati studenteschi.

Ma sono i tagli che coinvolgono l\’istruzione ad essere stati bersaglio delle più accese polemiche da parte dei ragazzi. \”Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e città\” si leggeva in uno striscione alla testa del corteo che ha invaso Roma. Attaccato anche il disegno di legge del ministro Profumo: \”No al ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno\” urlano dagli istituti milanesi.

E a Palermo: \”Siete bravi solo a tagliare, la riforma fatela davvero libri di testo a costo zero\” gli slogan più gettonati. Ma la sorpresa è arrivata a conclusione della manifestazione, davanti la sede della presidenza della regione, quando tra l\’applauso dei migliaia di studenti sono state bruciate un centinaio di tessere elettorali sotto lo striscione: \”Nessuna fiducia nella casta\”.

Il commento del ministro Fornero.\”Per quanto possa sembrare una frase fatta, io vorrei incontrarli tutti questi giovani\”, ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero. \”Non è facile governare non avendo facili promesse da dare – ha spiegato il ministro – noi non siamo un governo politico e non abbiamo facili promesse. Perciò anche dire a questi giovani: \’guardate, da domani sarà tutto più facile’ non sarebbe onesto\”.

12 ottobre manifestazione Cgil. Intanto la Cgil prepara una nuova protesta per il 12 ottobre. Una manifestazione per sensibilizzare a una riflessione sull\’intero sistema istruzione. \”Chiediamo alle forze politiche e al Parlamento di aprire un reale confronto sulla riforma degli organi collegiali con le scuole, le forze sociali, gli studenti e le istituzioni locali\” ha detto Mimmo Pantaleo, segretario generale di Flc-Cgil. \”Non si può approvare una legge, fondamentale per garantire la partecipazione democratica e il funzionamento degli organi di governo dell\’autonomia scolastica, nel chiuso delle stanze delle commissioni parlamentari\”. \”ll 12 ottobre faremo uno sciopero generale\” ha annunciato il sindacalista \”e staremo nelle piazze per rivendicare maggiore democrazia e una netta opposizione a qualsiasi disegno di privatizzazione della scuola pubblica\”.

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