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Smentita, Pino Masciari resta in Calabria

Pino Masciari smestisce ogni notizia che affermi la sua partenza dalla Calabria.

Ribadiscie che come affermato nel comunicato stampa del 31 Marzo, rimarrà in Calabria a tempo indeterminato, fino alla soluzione del suo caso che significa innanzitutto la garanzia di sicurezza per se e per la sua famiglia, e la possibilità di reintegrazione nel suo ruolo sociale di imprenditore.

Pino Masciari ricorda in oltre di non essere direttamente responsabile delle manifestazioni spontanee in suo sostegno in tutta italia, ringrazia per la solidarietà e la vicinanza dimostrata dai liberi cittadini, e invita tutti a mantenere atteggiamenti rispettosi della Costituzione e delle Istituzioni.

 

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Comunicato stampa di Pino Masciari – precisazioni

Mi hanno segnalato alcune imprecisioni nell\’informazione di questi giorni:

  • io rientro nella figura di testimone di giustizia e non di collaboratore di giustizia  o pentito, esperienza che non mi appartiene;
  • Sono partito alla volta della Calabria lunedì 31 marzo e non in altre date;
  • Ci sono  videoclip in Rete a mio sostegno e non posso che ringraziare per le iniziative spontanee, ma confermo l\’odierno comunicato stampa che non posso permettere e non permetterò la strumentalizzazione politica del mio gesto: è già difficile così com\’è per me e la mia famiglia.

Ma c\’è anche un altro motivo fondamentale: o cominciamo a parlare tra persone scevre da simboli politici o di associazione e affrontiamo così il tema della lotta alle mafie senza divisioni, veramente uniti, o continueremo sempre a fare il gioco della criminalità organizzata che non trova ad opporsi un vero fronte unico.

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Comunicato Stampa di Pino Masciari

Mi conforto delle parole del Presidente Forgione, parole che sottolineano la necessità di avere fiducia in una soluzione positiva anche se la nota ricevuta ieri dal Viminale non indicando tempi e modi, risulta generica  e non permette di giungere alle Sue stesse conclusioni. Si riferisce unicamente all’aspetto del reinserimento lavorativo senza citare il tema per me prioritario della sicurezza e induce ad un\’interpretazione di ulteriore dilazione dei tempi di soluzione in quanto la nota così cita: “[…]la Commissione centrale permane vigente anche nelle more dell’insediamento della nuova compagine governativa”.

 

Riconosco che questo Governo ha riaperto una situazione che altri avevano chiuso grazie anche all’attività della Commissione Antimafia che si è adoperata in tal senso, ma speravo che il Ministero degli Interni avrebbe compreso che ulteriori rinvii non fossero più sopportabili per la mia famiglia nella considerazione che la mia sofferta vicenda si protrae scandalosamente da undici anni, anni nei quali ho sempre manifestato il mio alto senso dello Stato e rispetto delle Istituzioni.

 

Apprendo dalla stampa che il Ministero degli Interni rimarca "adeguate misure di sicurezza" e tengo a precisare che nei miei confronti sono state approntate dopo il mio arrivo in Calabria, e mentre assicura che le forze di polizia si adoperano per valutare le più idonee misure di protezione ora la mia scorta è stata notevolmente ridotta ad una sola vettura e due agenti.

 

Per quanto concerne la mia famiglia ho conferma nelle parole di mia moglie e delle persone che l\’hanno raggiunta nella località segreta e vivono con lei la quotidianità dalla data di domenica 30 marzo 2008, che è fondamentale raggiungere misure di sicurezza e vigilanza più evidenti, attente e costanti.

 

Comunque continuo ad oltranza la mia protesta in Calabria e replico la richiesta di asilo politico o l’adozione della mia famiglia alle altre Nazioni, fino all’effettiva e concreta soluzione al mio caso. Sono obbligato unicamente dalla responsabilità nei confronti della mia famiglia e agisco al fine di  liberarla dalla sofferenza oramai divenuta insopportabile e insostenibile.

 

Non ho permesso, non permetto e non permetterò che si faccia strumentalizzazione politica sulle nostre esistenze, e percepisco che le persone che si accostano a me lo fanno perché credono in questa causa di Giustizia e comprendono il dolore di questa fatica e la vogliono condividere al di fuori di ogni etichetta e con spirito costruttivo.

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Comunicato Stampa Della casa della legalità

La Casa della Legalità è al fianco di Pino Masciari. Non è più tempo del dire, delle belle parole, dei proclami a cui non seguono i fatti. Basta! Non è più tollerabile che quanti con la loro denuncia e testimonianza aiutano a combattere e scardinare il potere mafiosa – e quindi l\’intreccio politico-massonico-mafioso – siano abbandonati, isolati, esiliati. Basta! La lotta alla mafia non si fa con le parole ma con la concretezza, con segnali inequivocabili, con la coerenza. In questi anni si è fatto di tutto per disincentivare le vittime delle mafie a denunciare ed essere testimoni di giustizia, parallelamente ai provvedimenti che hanno indebolito e minato l\’istituto della collaborazione di giustizia. I sistemi di protezione non funzionano, nonostante gli sforzi di tanti agenti volenterosi, perché il "sistema" non vuole che funzionino! La protesta estrema di Pino Masciari è un atto estremo per rompere quel "silenzio dei fatti". Non è una battaglia personale, è una questione di civiltà e giustizia.

Sono positivi i primi segnali della società attiva e responsabile, fatta di associazioni e gruppi civili, come è positiva la vicinanza ed il sostegno che hanno mostrato Beppe Lumia, Angela Napoli e Francesco Forgione, della Commissione Antimafia. Ma non basta. Serve una soluzione immediata. Serve un segnale chiaro e inequivocabile! Basta alle ipocrisie di Stato!