I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un fermo del Pubblico Ministero nei confronti di 2 indagati di appartenenza alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca CRUCITTI dominante...
Tra le accuse quella di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, danneggiamenti ed infiltrazione in appalti pubblici ed attività economiche. In manette anche un ex consigliere comunale di Fondi, in provincia di Latina...
Suo marito denunciò la \’ndrangheta. Sono fuggiti dalla Calabria. Ora Marisa Masciari svela il suo volto «Come mi trova? Ho preso qualche chilo». È bella, Marisa. Distante dalla figura prosciugata incontrata due anni fa...
Torino, Roma, Latina, Milazzo, Polistena, Isola Capo Rizzuto, Castel Volturno – 3000 km in 5 giorni. Giovani di Libera in viaggio per l’Italia per ricordare le vittime di mafia, sottolineare l’importanza dei testimoni di...
di Pietro Orsatti Quando Pino Masciari legge le “cronache” dalla sua terra non riesce a stare zitto. L’imprenditore calabrese che quindici anni fa decise di ribellarsi al sistema del racket politico mafioso e di...
In dettaglio il programma della tavola rotonda dell\’8 ottobre 2009, alla quale partecipa Pino Masciari. Il dibattito si svolge all\’interno di Comunione E\’ Speranza V° Convegno Ecclesiale delle Chiese Calabresi, su invito della Conferenza...
Pino Masciari e Marisa hanno potuto esercitare il diritto al voto in sicurezza nella loro Serra San Bruno.
Tornare nella loro terra è stato emozionante per loro e per noi che li abbiamo accompagnati.
Questa volta non abbiamo seguito la carovana delle macchine di scorta come al solito. Troppo rischioso, strade impervie, salite, ogni macchina che compare nello specchietto retrovisore cattura la nostra attenzione. Ogni sguardo rivolto verso di noi ci mette in allerta.
Arrivati a Serra San Bruno raggiungiamo Pino e famiglia, sono in compagnia delle nonne che Francesco e Ottavia incontrano per la seconda volta. Nonna Masciari ringrazia tutti voi che state vicini a suo figlio, ha gli occhi lucidi, non sa cosa dire e nemmeno noi.
Fuori ci sono gli uomini della scorta, come si vede dalle immagini sono in allerta con le armi in pugno, quando Pino esce in strada alcuni paesani si avvicinano, lo salutano, lo incoraggiano, molti si girano dall\’altra parte.
Ci rechiamo al seggio elettorale, Pino constata con soddisfazione che lo Stato gli garantisce di recarsi alle urne in sicurezza.
Si avvicinano alcuni giovani, di quelli a cui Pino sa parlare, di quelli che vedono un modello in lui e non in Provenzano, anche loro lo incoraggiano.
Pino vuole assolutamente portarci nella sua casa, quella che ha abbandonato il 17 ottobre del 1997 fuggendo in fretta e furia, per essere deportato in altra regione entrando nel programma di protezione.
Entriamo, ci si prospetta la classica casa fantasma, alcuni oggetti sono li al loro posto come appena usati, ricoperti di polvere. Mancano le porte, alcuni mobili, qualcuno ha approfittato dell\’assenza degli inquilini…
Pino rovista negli armadi… "chissà dove sono le fotografie" in una stanza c\’è un lettino, un box per bimbi e alcuni giocattoli.
Vediamo mobili di pregio, capiamo quelle che erano le sue proprietà, a quante persone dava lavoro, il rispetto con cui trattava i suoi operai.
Quello di cui sente la mancanza non sono le proprietà ma gli affetti familiari e i profumi della sua terra.
Marisa ci racconta che proprio qui sotto hanno dato fuoco alla sua auto…
Vediamo anche l\’attrezzatissimo studio dentistico di Marisa, un altra casa fantasma piena di polvere e ragnatele.
Quanta economia è andata in fumo grazie alla distruzione della vita dei Masciari?
Visitiamo anche la certosa di Santa Maria del Bosco, un posto fantastico di cui i Masciari constatano il degrado "…qui andiamo sempre peggio…"
A pranzo non possiamo rimanere a Serra San Bruno, troppa tensione per tutti, vedere i mitra in mano agli uomini della scorta non è certo rassicurante.
Corriamo in dicesa verso Vibo Valentia, è difficile star dietro alle macchine della scorta ma non stiamo certo facendo una gita…
Nel pomeriggio andiamo in albergo e crolliamo per la troppa tensione accumulata, Pino no… continua a muoversi, a parlare a telefonare, è un leone in gabbia come sempre…
Ogni giorno passato qui mi fa capire quanto grande e importante fosse l\’imprenditore Giuseppe Masciari, spesso mi dico che se avesse pagato quelle percentuali che gli venivano chieste, oggi avrebbe una vita agiata…
Quello che mi rimane più impresso di questa giornata, è lo sguardo… quello di Marisa che più volte mi guarda negli occhi e mi chiede "cosa dici? siamo stati degli scellerati a fare questa scelta? a perdere tutto per non piaegarci alla \’ndrangheta?"
Ci sono altri due sguardi che mi rimangono impressi, quelli di Francesco e Ottavia con noi sballottati in questa intensa gionata…
Rispondete al dubbio di Marisa commentando questo post, ha bisogno di sentirlo da tutti voi…
Da mercoledì scorso, a Torino in piazza Castello, davanti alla prefettura, è sorto un presidio permanente (24 ore al giorno) a sostegno di Pino e della sua famiglia. Scopo di tale attività è fare pressioni sul prefetto di Torino e intercettare tutti gli esponenti politici, per sotto porgli il delicato problema.
Il coordinamento di Libera di Cuneo e il primo meetup di Beppe Grillo sorto nella provincia Granda terranno a loro volta un presidio con gli stessi intenti, davanti alla prefettura di Cuneo, nella giornate di Martedì e Sabato. Inoltre, se la situazione non verrà risolta in tempi brevi, si ripromettono di portare avanti tale attività anche nelle settimane future, fino a che Pino non sarà più in pericolo di vita. La cittadinanza cuneese è invitata a partecipare, anche solo passando e lasciando una firma, dedica o un\’espressione di solidarietà verso la famiglia Masciari che, in questo periodo, è bisognosa di aiuto.