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1° raduno regionale dei meetup calabresi di Beppe Grillo

Una cinquantina di ragazzi e ragazzi, uomini e donne, riuniti attorno ad una caratteristica panchina per cercare di cambiare, in meglio, questa nostra Calabria, questa derelitta Italia.

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Stiamo parlando del primo raduno dei Meetup calabresi vicino alle idee di quello che ormai non è più solo un comico e cioè Beppe Grillo.

L\’incontro, al quale erano presenti i Meetup di Crotone (guidato dall\’organizer Irene Magistro), Catanzaro (con il suo responsabile nonché padrone di casa Massimiliano Capalbo), Cosenza (con la battagliera Alessandra Battistiol) e Reggio Calabria (con Antonino Monteleone) si è tenuto nel bellissimo Parco della Biodiversità Mediterranea “Scuola Agraria” di Catanzaro ed aveva il seguente ordine del giorno:

  1. Presentazione e condivisione di un approccio comune;
  2. Reazione alla vicenda De Magistris;
  3. Organizzazione Pino Masciari Day.

Prima della relazione dell\’organizer di casa e cioè Massimiliano Capalbo, sono intervenuti anche signori del Colimo (Comitato Liberazione monetaria) di Crotone; ha preso la parola Ettore Affatati che ha spiegato l\’importanza di sviluppare una specie di moneta calabrese, una specie di buono sconto monetario che potrebbe dare un spinta allo sviluppo della Calabria in particolare ma anche dell\’Italia in generale. Ad avvalorare le tesi di Affatati intervenuto anche Napoleone Guido, ex presidente della Camera di Commercio di Crotone e attuale presidente della Confcommercio regionale della Calabria.

Chiusa la lunga parentesi, Massimiliano ha preso la parola illustrando il programma o almeno le idee che dovrebbero essere seguite dai Meetup prendendo a mo\’ di esempio il “manuale dell\’hacker” o forse sarebbe meglio dire la filosofia dell\’hacker, logicamente di quelli che non commettono reati.

Si è quindi passati, tra un intervento e l\’altro alla discussione sugli interventi da realizzare in solidarietà del magistrato Luigi De Magistris della DDA di Catanzaro, di cui il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha chiesto al Consiglio Superiore della il trasferimento d\’ufficio \”forse perchè stava indagando dove non doveva\”.

A tal riguardo vista la presenza di numerosi in iniziative spontanee già programmate è stato dato pieno appoggio ad esse alle quali, quindi, ci sarà la presenza anche dei componenti i Meetup calabresi.

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Accantonati, perchè non è così che si cambiamo le cose, grazie anche all\’illuminante intervento di Giuseppe d\’Ippolito, uno degli avvocati di Beppe Grillo, presente all\’incontro di Catanzaro, le idee di alcune frange che avevano programmato blocchi di autostrada, aeroporto e ferrovia.

Sarà invece certamente organizzato nella seconda metà di ottobre il Pino Masciari Day, una giornata dedicata all\’imprenditore calabrese, che non tutti conoscono, che si è ribellato alla \’ndrangheta e che da dieci anni vive sotto scorta in una specie di esilio istituzionalizzato e all\’insegna del lui “in carcere” e i suoi aguzzini liberi!

L\’incontro tra i Meetup calabresi si è svolto in piena armonia e in molti hanno partecipato intervenendo e dando un contributo ai vari discorsi intrapresi.

Importante la presenza dell\’avvocato di Grillo, Giuseppe D\’Ippolito che oltre al nome è accomunato al comico genovese anche dall\’aspetto all\’insegna: “Se non sono come me non li voglio”; si ci è dati appuntamento al prossimo incontro ma soprattutto ad un incontro quotidiano sui Meetup delle varie province calabresi ed inoltre è stato proposto di realizzare un Meetup regionale dove sviluppare le idee comuni.

[Rosario Rizzuto]

[24.09.2007]

fonte. www.arealocale.com

Immagini del Primo Raduno dei Meetup di Grillo calabresi

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MAFIA: LUMIA (DS), I PARTITI ESPELLANO I COLLUSI

           

(AGI) – Palermo, 24 set.2007 – "In un momento in cui il sistema delle imprese ha scelto di esporsi in prima persona nella lotta contro il racket e in cui esponenti delle forze dell\’ordine, della magistratura e del mondo dei media continuano a rischiare la vita per il loro impegno al servizio del Paese, alla politica, a tutta la politica, i cittadini chiedono, al di la\’ delle parole di rito, un supplemento di rigore e di coerenza nella lotta contro la mafia". Lo sostiene il vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, il diessino, Beppe Lumia, alla vigilia dell\’anniversario dell\’omicidio del giudice Terranova, ucciso il 25 settembre del \’79 insieme al maresciallo Lenin Mancuso e del giudice Saetta trucidato con il figlio lo stesso giorno del 1988. "La politica – aggiunge – deve avere la forza e l\’autorevolezza di espellere dalle proprie coloro i quali, al di la\’ della responsabilita\’ penale, pongono in essere un sistema di accertate, sistematiche e consapevoli relazioni con boss di primo piano di Cosa Nostra, pur procedendo, naturalmente, in modo equo e responsabile". (AGI)

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Polemica tra Centaro, Lumia e Sinisi sull’autonomia dell’antimafia

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\’\’Il governo non ha mai interferito nelle attivita\’ del Parlamento e meno che mai in quelle della Commissione Antimafia che e\’ organo di controllo anche sull\’attivita\’ dell\’esecutivo\’\’. E\’ quanto sottolinea, in una dichiarazione, il Presidente della Commissione Antimafia, Roberto Centaro, replicando all\’on.Giannicola Sinisi. Questi, in un articolo che apparira\’ sull\’ Espresso di domani, sostiene che \’\’il comitato per i testimoni di giustizia che coordino alla commissione antimafia e\’ stato sabotato dal governo Berlusconi. La maggioranza – dice – si e\’ perfino opposta quando ho chiesto di sentire il sottosegretario all\’ interno Alfredo Mantovano. Soltanto dopo l\’ audizione del testimone Giuseppe Masciari e\’ arrivato il via libera, ma quel punto era l\’ estate 2005\’\’. \’\’L\’audizione dei rappresentanti del governo e quindi del sottosegretario Mantovano – sottolinea Centaro – viene disposta dall\’ufficio di presidenza che ne valuta l\’utilita\’ ai fini dell\’attivita\’ di indagine svolta dalla commissione stessa. Peraltro lo stesso Mantovano e\’ gia\’ comparso davanti alla commissione e si e\’ sempre dichiarato disponibile come tutti gli altri rappresentanti del governo con il quale vi e\’ sempre stato un rapporto sinergico come e\’ giusto che sia nella lotta alla mafia. In sede di ufficio di presidenza, con l\’accordo dell\’on.Sinisi, si era deciso di ampliare l\’accertamento sui testimoni di giustizia non soffermandosi al caso Masciari. Temo che l\’ on.Sinisi abbia una visione parziale tra cui trae deduzioni di carattere generale inesistenti sul trattamento riservato ai testimoni di giustizia\’\’. \’\’Lo Stato – dice ancora Centaro – sta perfezionando e mettendo in campo le migliori energie per la tutela dei testimoni di giustizia, veri e propri eroi civili, il cui numero e\’ in sensibile aumento, a dimostrazione della fiducia nelle capacita\’ dello Stato di tutelarli. E\’ sempre stata mia abitudine verificare eventuali defaillance dell\’apparato di contrasto delle istituzioni e porvi rimedio. E lo stesso atteggiamento sara\’ tenuto nei confronti dell\’apparato concernenti i testimoni di giustizia. Forse – conclude Centaro – sarebbe il caso che l\’on.Sinisi riprenda a fare politica antimafia e non politica dell\’antimafia\’\’.
Sinisi replica. “false le affermazioni di Centaro”
\’\’Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Antimafia sono semplicemente false. Il fatto che sia consapevole della loro falsita\’ induce a riflettere sull\’imparzialita\’ della conduzione della Commissione parlamentare Antimafia\’\’. Giannicola Sinisi replica a stretto giro di posta a Centaro. \’\’Il presidente Centaro -dice- sa bene che la mia richiesta di sentire il sottosegretario Mantovano in Ufficio di presidenza e\’ stata respinta dal centrodestra e che solo dopo la presentazione da parte mia del documento sul caso Masciari il ministro dell\’Interno, evidentemente non bene informato su questi precedenti, ha inviato una lettera al Presidente del Senato con la quale contestava il contenuto del documento stesso e lamentava la mancata audizione del sottosegretario Mantovano. Non era mai accaduto in passato – sottolinea l\’esponente della Margherita- che il Ministro dellInterno scrivesse al Presidente del Senato e non alla Commissione Antimafia per lamentare il contenuto di un documento approvato da un comitato parlamentare\’\’. Sinisi puntualizza che la sua successiva richiesta di esaminare il documento Masciari in Commissione \’\’e\’ stata ancora una volta ricusata dalla maggioranza di centrodestra\’\’ e che gli \’\’e\’ stato chiesto di procedere alla redazione di un documento di carattere generale. Come e\’ evidente – osserva- tutte le proposte che ho formulato sono state impedite o comunque interdette o rese piu\’ difficoltose\’\’. Nel far presente che \’\’i testimoni di giustizia nel Sud e in Calabria in particolare sono degli autentici eroi perche\’ non gli e\’ consentito dallo Stato di essere cittadini normali\’\’, Sinisi rileva che \’\’dalla vicenda Masciari si poteva trarre un insegnamento utile per migliorare lefficienza dello Stato a fianco dei cittadini onesti\’\’; \’\’invece oggi, anche grazie al presidente Centaro, l\’Antimafia e\’ tornata ad essere un terreno di scontro politico. E non per causa mia\’\’
Centaro aggiunge “Sinisi legga con attenzione le mie parole”
\’\’Forse sarebbe il caso che l\’on. Sinisi rileggesse con attenzione la mia dichiarazione. Sul resto delle sue affermazioni evito qualsiasi tipo di commento per la loro evidente pochezza\’\’: lo afferma il presidente della commissione Antimafia, Roberto Centaro, replicando all\’esponente dl che aveva definito \’\’false\’\’ le sue dichiarazioni.
Interviene Lumia che da ragione a Sinisi
\’\’La denuncia dell\’on Sinisi e\’ condivisa pienamente dal nostro gruppo. L\’Antimafia deve essere una istituzione autonoma e deve avere quella liberta\’ per denunciare le scelte del governo che in questo campo sono da censurare e condannare. L\’interferenza denunciata dall\’on Sinisi c\’e\’ stata . E\’ inutile nasconderla o minimizzarla\’\’. Giuseppe Lumia si schiera a fianco del collega della Margherita e chiede al presidente dell\’Antimafia Centaro di \’\’correggere il tiro\’\’. \’\’I testimoni stanno vivendo un momento drammatico . Non passa giorno che non incontrino delle gravi difficolta\’. Per questo governo non sono una risorsa ma sono diventati un problema, quasi un peso. Questa valutazione la deduco dalle corali proteste che i testimoni esprimono continuamente\’\’ dice Lumia. E aggiunge: \’\’sul caso Masciari era giusto e corretto approvare in Commissione la relazione che era stata predisposta e licenziata dal Comitato appositamente costituito per valutare la condizione concreta in cui versano i testimoni di giustizia. All\’inizio -sottolinea – c\’era stata data la disponibilita\’ da parte della maggioranza a discutere e approvare un documento apposito. Poi c\’e\’ stato un dietrofront e si e\’ chiesto di annegare una valutazione specifica sul caso Massciari in una generica relazione che doveva valutare tutti i casi fin qui esposti\’\’. \’\’I testimoni di giustizia -dice ancora l\’esponente dei Ds- sono la migliore risorsa che abbiamo nella lotta alla mafia perche\’ parliamo di cittadini che hanno scelto liberamente di denunciare e di stravolgere la propria vita pur di affermare la centralita\’ del dovere civile e dello Stato. Nella lotta alla mafia e\’ necessario avere massimo rigore e quando un\’istituzione sbaglia, bisogna avere il coraggio di denunciarlo e di correggere il tiro. Chiediamo al presidente dell\’Antimafia di svolgere questo compito – conclude Lumia- come quando eravamo noi in maggioranza abbiamo avuto il coraggio di fare nei confronti delle richieste della allora opposizione proprio sui testimoni di giustizia\’\’.

Ottobre 2005

fonte: NuoveCosenza.Com      \"men72.gif\"