\’\’Il governo non ha mai interferito nelle attivita\’ del Parlamento e meno che mai in quelle della Commissione Antimafia che e\’ organo di controllo anche sull\’attivita\’ dell\’esecutivo\’\’. E\’ quanto sottolinea, in una dichiarazione, il Presidente della Commissione Antimafia, Roberto Centaro, replicando all\’on.Giannicola Sinisi. Questi, in un articolo che apparira\’ sull\’ Espresso di domani, sostiene che \’\’il comitato per i testimoni di giustizia che coordino alla commissione antimafia e\’ stato sabotato dal governo Berlusconi. La maggioranza – dice – si e\’ perfino opposta quando ho chiesto di sentire il sottosegretario all\’ interno Alfredo Mantovano. Soltanto dopo l\’ audizione del testimone Giuseppe Masciari e\’ arrivato il via libera, ma quel punto era l\’ estate 2005\’\’. \’\’L\’audizione dei rappresentanti del governo e quindi del sottosegretario Mantovano – sottolinea Centaro – viene disposta dall\’ufficio di presidenza che ne valuta l\’utilita\’ ai fini dell\’attivita\’ di indagine svolta dalla commissione stessa. Peraltro lo stesso Mantovano e\’ gia\’ comparso davanti alla commissione e si e\’ sempre dichiarato disponibile come tutti gli altri rappresentanti del governo con il quale vi e\’ sempre stato un rapporto sinergico come e\’ giusto che sia nella lotta alla mafia. In sede di ufficio di presidenza, con l\’accordo dell\’on.Sinisi, si era deciso di ampliare l\’accertamento sui testimoni di giustizia non soffermandosi al caso Masciari. Temo che l\’ on.Sinisi abbia una visione parziale tra cui trae deduzioni di carattere generale inesistenti sul trattamento riservato ai testimoni di giustizia\’\’. \’\’Lo Stato – dice ancora Centaro – sta perfezionando e mettendo in campo le migliori energie per la tutela dei testimoni di giustizia, veri e propri eroi civili, il cui numero e\’ in sensibile aumento, a dimostrazione della fiducia nelle capacita\’ dello Stato di tutelarli. E\’ sempre stata mia abitudine verificare eventuali defaillance dell\’apparato di contrasto delle istituzioni e porvi rimedio. E lo stesso atteggiamento sara\’ tenuto nei confronti dell\’apparato concernenti i testimoni di giustizia. Forse – conclude Centaro – sarebbe il caso che l\’on.Sinisi riprenda a fare politica antimafia e non politica dell\’antimafia\’\’.
Sinisi replica. “false le affermazioni di Centaro”
\’\’Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Antimafia sono semplicemente false. Il fatto che sia consapevole della loro falsita\’ induce a riflettere sull\’imparzialita\’ della conduzione della Commissione parlamentare Antimafia\’\’. Giannicola Sinisi replica a stretto giro di posta a Centaro. \’\’Il presidente Centaro -dice- sa bene che la mia richiesta di sentire il sottosegretario Mantovano in Ufficio di presidenza e\’ stata respinta dal centrodestra e che solo dopo la presentazione da parte mia del documento sul caso Masciari il ministro dell\’Interno, evidentemente non bene informato su questi precedenti, ha inviato una lettera al Presidente del Senato con la quale contestava il contenuto del documento stesso e lamentava la mancata audizione del sottosegretario Mantovano. Non era mai accaduto in passato – sottolinea l\’esponente della Margherita- che il Ministro dellInterno scrivesse al Presidente del Senato e non alla Commissione Antimafia per lamentare il contenuto di un documento approvato da un comitato parlamentare\’\’. Sinisi puntualizza che la sua successiva richiesta di esaminare il documento Masciari in Commissione \’\’e\’ stata ancora una volta ricusata dalla maggioranza di centrodestra\’\’ e che gli \’\’e\’ stato chiesto di procedere alla redazione di un documento di carattere generale. Come e\’ evidente – osserva- tutte le proposte che ho formulato sono state impedite o comunque interdette o rese piu\’ difficoltose\’\’. Nel far presente che \’\’i testimoni di giustizia nel Sud e in Calabria in particolare sono degli autentici eroi perche\’ non gli e\’ consentito dallo Stato di essere cittadini normali\’\’, Sinisi rileva che \’\’dalla vicenda Masciari si poteva trarre un insegnamento utile per migliorare lefficienza dello Stato a fianco dei cittadini onesti\’\’; \’\’invece oggi, anche grazie al presidente Centaro, l\’Antimafia e\’ tornata ad essere un terreno di scontro politico. E non per causa mia\’\’
Centaro aggiunge “Sinisi legga con attenzione le mie parole”
\’\’Forse sarebbe il caso che l\’on. Sinisi rileggesse con attenzione la mia dichiarazione. Sul resto delle sue affermazioni evito qualsiasi tipo di commento per la loro evidente pochezza\’\’: lo afferma il presidente della commissione Antimafia, Roberto Centaro, replicando all\’esponente dl che aveva definito \’\’false\’\’ le sue dichiarazioni.
Interviene Lumia che da ragione a Sinisi
\’\’La denuncia dell\’on Sinisi e\’ condivisa pienamente dal nostro gruppo. L\’Antimafia deve essere una istituzione autonoma e deve avere quella liberta\’ per denunciare le scelte del governo che in questo campo sono da censurare e condannare. L\’interferenza denunciata dall\’on Sinisi c\’e\’ stata . E\’ inutile nasconderla o minimizzarla\’\’. Giuseppe Lumia si schiera a fianco del collega della Margherita e chiede al presidente dell\’Antimafia Centaro di \’\’correggere il tiro\’\’. \’\’I testimoni stanno vivendo un momento drammatico . Non passa giorno che non incontrino delle gravi difficolta\’. Per questo governo non sono una risorsa ma sono diventati un problema, quasi un peso. Questa valutazione la deduco dalle corali proteste che i testimoni esprimono continuamente\’\’ dice Lumia. E aggiunge: \’\’sul caso Masciari era giusto e corretto approvare in Commissione la relazione che era stata predisposta e licenziata dal Comitato appositamente costituito per valutare la condizione concreta in cui versano i testimoni di giustizia. All\’inizio -sottolinea – c\’era stata data la disponibilita\’ da parte della maggioranza a discutere e approvare un documento apposito. Poi c\’e\’ stato un dietrofront e si e\’ chiesto di annegare una valutazione specifica sul caso Massciari in una generica relazione che doveva valutare tutti i casi fin qui esposti\’\’. \’\’I testimoni di giustizia -dice ancora l\’esponente dei Ds- sono la migliore risorsa che abbiamo nella lotta alla mafia perche\’ parliamo di cittadini che hanno scelto liberamente di denunciare e di stravolgere la propria vita pur di affermare la centralita\’ del dovere civile e dello Stato. Nella lotta alla mafia e\’ necessario avere massimo rigore e quando un\’istituzione sbaglia, bisogna avere il coraggio di denunciarlo e di correggere il tiro. Chiediamo al presidente dell\’Antimafia di svolgere questo compito – conclude Lumia- come quando eravamo noi in maggioranza abbiamo avuto il coraggio di fare nei confronti delle richieste della allora opposizione proprio sui testimoni di giustizia\’\’.
Ottobre 2007
fonte: NuovaCosenza.com