\"\"Un\’AGI (agenzia giornalistica italiana) di qualche ora fa\’ ha diramato una notizia sconcertante e che, creando un precedente, rischia di rendere vano il lavoro di altri giudici e procuratori. L\’agenzia riporta testualmente questo: ……Un imprenditore in crisi economica, che, per cercare di salvarsi, fa affari con boss della \’ndrangheta, \’merita\’ le attenuanti generiche perche\’ si trova in uno \”stato di oggettiva grave difficolta\’ economica\”. Lo scrivono i giudici del Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza di condanna a carico del titolare di alcune societa\’, nel processo sulle infiltrazioni mafiose nell\’Ortomercato di Milano……Che la \’ndrangheta non fosse in crisi economica lo si sapeva benissimo ed è per questo che molti imprenditori in odore di affari vi si \”associano\” e questo lo avevo già detto in precedenza, ma che ora anche un tribunale dia delle attenuanti ad un \”affiliato\” alla \’ndrangheta (è questo il termine giusto per chi fa\’ affari con la malavita organizzata) è grave! Non ritengo giustificabile fare affari con la \’ndrangheta nè perchè si è in difficoltà economiche nè per alcun altro motivo,  e oltremodo nessuno \”merita\” (precisa citazione dei giudici nella motivazione della sentenza) attenuanti o agevolazioni perchè se così fosse, voglio sapere cosa merita chi non si piega alla mafia e la combatte rischiando la vita ogni giorno ?

Pino Masciari

Questo il testo completo dell\’agenzia di stampa:

Un imprenditore in crisi economica, che, per cercare di salvarsi, fa affari con boss della \’ndrangheta, \’merita\’ le attenuanti generiche perche\’ si trova in uno \”stato di oggettiva grave difficolta\’ economica\”. Lo scrivono i giudici del Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza di condanna a carico del titolare di alcune societa\’, nel processo sulle infiltrazioni mafiose nell\’Ortomercato di Milano. Antonio Paolo, condannato lo scorso maggio a 7 anni e 8 mesi di reclusione, era, secondo le indagini coordinate dal pm di Milano Laura Barbaini, l\’uomo di fiducia di Salvatore Morabito, boss della \’ndrangheta nel capoluogo lombardo, gia\’ condannato in appello a 13 anni e 8 mesi per traffico internazionale di droga. Nelle motivazioni della sentenza della sesta sezione penale (presidente Gemma Gualdi), Paolo, \”imprenditore di successo nel settore delle cooperative di servizi e facchinaggio\” all\’Ortomercato, aveva avuto tra il 2003 e il 2004 \”grossi problemi finanziari\”. Le banche e \”le finanziarie dell\’economia legale\” non gli concessero finanziamenti e lui si affido\’ a Morabito e ai suoi uomini, che crearono un nuovo consorzio assieme a lui. Paolo, in cambio, forni\’ al boss \”la copertura lecita alla sua permanenza a Milano ed allo svolgimento del traffico\” di droga, gli \”strumenti bancari\” necessari e il \”supporto logistico\” all\’interno del grande mercato ortofrutticolo. Per conto della \’ndrangheta gesti\’ anche un night, il \’For a King\’, dentro l\’Ortomercato. Nel concedergli le attenuanti generiche i giudici fanno riferimento, tra le altre cose, alla \”grave difficolta\’ economica in cui l\’imputato, come imprenditore, si e\’ venuto a trovare prima dell\’intervento\” della \’ndrangheta \”nelle sue societa\’\”. Difficolta\’ che, concludono i giudici, \”lo ha condotto ad affidarsi a Morabito e al suo gruppo per risolvere la gravosa contingenza\”. Le altre attenuanti vengono individuate \”nella personalita\’ e nel corretto comportamento dell\’imputato\”.

Una risposta

  1. Rosa ha detto:

    Pessima notizia!! E’ da sperare che l’agenzia abbia interpretato male la sentenza, anche se purtroppo temo di no.

    Un saluto a Pino! Ti aspettiamo a Trento

    Rosa

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