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\”A troppe tasse non può che corrispondere troppa evasione; se invece di tartassare le imprese tramite Equitalia lo Stato si mettesse nei panni degli imprenditori, forse la situazione potrebbe migliorare. E\’ necessario invertire questa tendenza, ma per farlo bisogna sedersi attorno a un tavolo e invece di fare solo parole promulgare leggi che alleggeriscano il carico che ogni imprenditore ha sulle spalle. Solo incentivando il commercio e la piccola e media impresa usciremo dalle secche di questa crisi. E poi riforme, riforme, riforme!\”

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Fonte: La Repubblica – Bisogna disinnescare il rischio di un \”circolo vizioso\”: più rigore per rispettare gli obiettivi (come il pareggio del bilancio), meno consumi e meno investimenti, ulteriore rallentamento dell\’economia, e sempre più difficoltà a raggiungere gli obiettivi. L\’allarme arriva dalla Corte dei Conti, che oggi presenterà in Parlamento  il \”Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2012\”. Un documento che Repubblicaoggi anticipa.

Troppe tasse quindi, e troppa evasione: tra Iva e Irap, l\’Italia brucia 46 miliardi, una cifra che servirebbe per poter finalmente dar vita a quello spostamento di tassazione dai redditi ai consumi. Un processo auspicato dal governo Monti, ma portato a termine sono in un senso: l\’aumento della pressione fiscale sui consumi (Iva e Imu) senza un contemporaneo alleggerimento dell\’Irpef.

Una dinamica che secondo la Corte va interrotta, bloccando il rischio che l\’Italia si \”avviti\” in questa spirale

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