\”E\’ triste leggere di queste notizie, perchè purtroppo chi fa le spese di tutti questi cambiamenti così radicali sono i cittadini che stanno soffrendo sotto il potere del malaffare. Sono certo che la lotta alla criminalità non subirà batute di arresto, ma certo è una situazione molto delicata\”
Di seguito, la notizia. (Fonte: Strilli.it)
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Già da qualche settimana Magistratura democratica e Movimenti per la Giustizia hanno stigmatizzato, con un documento interno, il cosiddetto “bollettone” pubblicato dal Consiglio Superiore della Magistratura. L’ultimo elenco di posti disponibili per magistrati, infatti, rischia di svuotare, pericolosamente, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, con particolare riferimento alla Direzione distrettuale antimafia, impegnata nella lotta quotidiana alla ‘ndrangheta: “Anche l’ultimo bollettone per i trasferimenti ordinari comprende – nella sostanza – tutti i posti vacanti sul territorio nazionale” scrivono Magistratura democratica e Movimenti per la Giustizia. L’ultimo “bollettone” (un elenco dei posti disponibili per eventuali trasferimenti di magistrati), infatti, comprende molti posti appetibili, sia per quanto riguarda altri uffici di Procura, sia per ruoli da magistrati giudicanti: e così sette magistrati antimafia sui dodici previsti dall’organico faranno ben presto le valigie. “Di fronte alle esigenze di garanzia di stabilità degli Uffici più disagiati (nel senso di sottoposti a maggiore turn-over) e le esigenze di mobilità di singoli colleghi, si è privilegiata – per la seconda volta consecutiva – questa seconda necessità” scrivono ancora i componenti del movimento “Area” di Reggio Calabria. Anche il “bollettone” precedente, infatti, era stato predisposto con gli stessi criteri.
In sostanza, dunque, cinque magistrati sono già trasferiti, in attesa di prendere possesso del nuovo incarico. Tra questi, tre magistrati della Dda: si tratta di Giuseppe Bontempo (sue alcune indagini sulla Piana di Gioia Tauro), Federico Perrone Capano (il pm della strage di Duisburg) e Beatrice Ronchi (che da anni indaga su Gioacchino Campolo e sul clan Lo Giudice). A questi tre vanno aggiunti anche due magistrati della Procura ordinaria, Enrico Riccioni e Gabriella Cama. I posti inseriti nel nuovo “bollettone”, però, potrebbero essere richiesti anche da altri tre pm antimafia: Marco Colamonici (proficue le sue indagini sul delitto Fortugno e sull’attività di Mimmo Crea), Giovanni Musarò (impegnato nel contrasto alla ‘ndrangheta della fascia tirrenica) e Maria Luisa Miranda (persona di fiducia del procuratore aggiunto Nicola Gratteri). Una “diaspora” che Magistratura democratica e Movimenti per la Giustizia criticano senza mezzi termini: “E’ una scelta di politica della mobilità fortemente incidente sugli Uffici Meridionali e, tra questi, su quelli più coinvolti nel contrasto a pericolose organizzazioni criminali, che subiranno ulteriori mobilità in uscita con un significativo incremento delle scoperture (anche in termini di qualità)”.
A questi otto magistrati, per lo più operanti in Dda, dovrebbe aggiungersi, nel 2012, anche il trasferimento del pm Roberto Di Palma, che in questi anni ha sferrato, con le proprie indagini, colpi durissimi ai clan di Gioia Tauro, Rosarno, Sinopoli e Seminara: nel 2012, infatti, scoccheranno per Di Palma i dieci anni di permanenza a Reggio Calabria, una circostanza che, stando ai termini di legge, dovrebbe portarlo a un’altra sede giudiziaria. Dell’attuale pool antimafia di Reggio Calabria, che in questi anni ha ottenuto eccellenti risultati contro la ‘ndrangheta, sette magistrati sui dodici dell’organico saranno trasferiti. A Reggio resteranno solo quattro della “vecchia guardia”: Giuseppe Lombardo, Antonio De Bernardo, Alessandra Cerreti e Sara Ombra. Sette vanno via, quattro restano, per un totale di undici scrivanie: il dodicesimo posto, quello di Mario Andrigo, recentemente trasferitosi a Vigevano, non è stato ancora assegnato.
Troppe, dunque, le destinazioni appetibili bandite dal Csm: il “bollettone”, dunque, invoglierebbe i magistrati a cambiare aria, svuotando, di fatto, uno degli Uffici di Procura più impegnati d’Italia. Un turn-over che, a detta del movimento “Area”, rischia di danneggiare pesantemente l’attività della Procura di Reggio Calabria, artefice di grandi risultati negli ultimi anni, sia sottoforma della cattura dei latitanti che del contrasto al potere economico delle cosche: “Uno dei propellenti che ha sostenuto questo sforzo è stata, anche la percezione di essere al centro dell’interesse e della solidarietà dell’intera magistratura italiana, manifestata non solo a parole, ma soprattutto attraverso segnali di attenzioni e concreto sostegno venuti dal CSM. La scelta a base della pubblicazione dell’ultimo bollettone, invece, frustra l’entusiasmo che ha sospinto i magistrati di questi Uffici, mettendo in crisi i sistemi organizzativi predisposti per sostenere lo sforzo giurisdizionale volto a definire processualmente numerosi ed importanti investigazioni”.
Le politiche di mobilità del Consiglio Superiore della Magistratura, dunque, rischierebbero di penalizzare fortemente l’efficacia della giurisdizione in un “territorio di frontiera” come quello di Reggio Calabria, lasciando qualche dubbio sul rimpiazzo (quantitativo e qualitativo) che, comunque, dovrebbe essere fatto quasi contestualmente alle partenze. Scrivono in conclusione i togati di Magistratura democratica e Movimenti per la giustizia: “La magistratura reggina, ogni giorno, affronta la sfida per l’affermazione della legalità e dello Stato, in competizione con la più pericolosa e infida organizzazione criminale nazionale che vuole affermare la sua supremazia sul territorio, mentre la società civile osserva incerta su chi riporre la sua fiducia (e questo, è già un gran risultato). E’ una sfida che non smetteremo di fronteggiare. Ma oggi ci sentiamo più soli”.
La Procura di Reggio Calabria, dunque, rischia di essere sonquassata da un turnover degno di Arrigo Sacchi. Senza contare, infatti, che il capo dell’Ufficio, Giuseppe Pignatone, dovrebbe andar via nel giro di un anno: avrebbe già formalizzato la richiesta di trasferimento presso la Procura di Napoli.
Fonte: Strilli.it
spero che non trasferiscano gratteri.