L\’attentatore Anis Amri è stato fermato nella notte per un controllo dei documenti nel comune alle porte di Milano. Ha reagito estraendo una pistola dallo zaino ferendo un agente, Christian Movio. Gli agenti hanno risposto ai colpi uccidendolo. L\’identificazione è arrivata sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte. La conferma del ministro dell\’Interno Minniti: \”E\’ lui senza dubbio\”. Sarebbe arrivato dalla Francia a Milano in treno.
E’ stato ucciso in una sparatoria a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, Anis Amri, il killer dell’attentato ai mercatini di Natale di Berlino. Dopo le prime indiscrezioni di alcune agenzie, la notizia è stata confermata dalla Germania e “senza ombra di dubbio” dal neoministro dell’Interno italiano Marco Minniti, nel corso di una conferenza stampa. L’identificazione della vittima è arrivata sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte. L’uomo è stato fermato intorno alle 3 di questa notte nel comune alle porte di Milano da una pattuglia per un controllo dei documenti e ha reagito sparando. Gli agenti hanno risposto ai colpi e lo hanno ucciso.
La pattuglia della polizia è arrivata nella notte in piazza Primo maggio, di fronte alla stazione, dopo aver ricevuto una segnalazione. Una volta sul posto gli agenti hanno chiesto i documenti ad Amri che ha estratto una pistola calibro 22 dallo zaino e, urlando “Allah Akbar” ha sparato ferendo alla spalla uno dei due poliziotti. Questi hanno risposto al fuoco e hanno ucciso l’aggressore. L’uomo non aveva con sé i documenti. L’agente ferito è stato portato all’ospedale di Monza: le sue condizioni non sono gravi. L’agente ferito si chiama Cristian Movio, 36 anni. L’altro agente che ha reagito al fuoco, rimasto illeso, è Luca Scatà, 29 anni, originario di Canicattni, in provincia di Siracusa, in prova al Commissariato di Sesto San Giovanni. Degli abitanti in zona hanno riferito di aver sentito degli spari, di essersi affacciati alla finestra e di aver visto l’uomo a terra mentre gli agenti cercavano di rianimarlo e un poliziotto che si teneva un braccio.
La dinamica è stata ricostruita da Minniti in conferenza stampa. “Questa notte alle tre del mattino a Sesto San Giovanni nel corso di normale attività di controllo del territorio una pattuglia della polizia di stato ha fermato una persona che si aggirava con fare sospetto. Nel momento in cui è stato fermato, l’uomo, senza esitare, ha immediatamente estratto una pistola e ha sparato nei confronti dell’agente di polizia che gli ha chiesto i documenti”, ha affermato il ministro. “Immediatamente la pattuglia ha reagito. La persona che ha aggredito la nostra pattuglia è stata uccisa”.
Amri sarebbe arrivato in treno da Chambery, nel sudest della Francia, sarebbe transitato per Torino – tappa confermata da fonti investigative – per poi arrivare alla Stazione centrale del capoluogo lombardo all’una di notte. Un paio d’ore dopo, l’esito finale nella vicina Sesto San Giovanni, nella piazza davanti alla stazione ferroviaria. A testimoniare il tragitto, un biglietto ferroviario che gli sarebbe stato trovato nello zaino. A quanto si apprende da fonti investigative. il terrorista non aveva un telefono addosso, ma sembra che cercasse contatti a Sesto San Giovanni.
La vicenda “può portare a sviluppi futuri”, ha affermato Minniti in conferenza stampa, spiegando che l’indagine è stata presa in carico dalla magistratura milanese. Come è emerso nei giorni scorsi, Amri ha trascorso cinque anni in Italia, dopo essere sbarcato a Lampedusa nel 2011 presentandosi come un minore non accompagnato, di cui quattro in carcere tra Catania e Palermo. Era stato condannato per disordini nel centro di accoglienza dove era ospitato. In Italia c’è “un livello elevato di controllo del territorio”, ha continuato il ministro dell’Interno, e ciò “ha consentito nell’imminenza dell’ingresso nel nostro Paese di una persona in fuga in tutta Europa di identificarlo e neutralizzarlo. Vuol dire che c’è un sistema che è capace di funzionare”.
“Siamo molto grati alle autorità italiane per la stretta collaborazione”, ha detto il portavoce del ministro degli Esteri tedesco nella conferenza stampa di governo a Berlino.
Per l’uccisione di Anis Amri sono stati aperti due fascicoli di indagine. Uno dalla Procura di Monza e relativo alla sparatoria di questa notte e un altro dalla Procura di Milano per il 270 bis, terrorismo internazionale. E’ quanto si apprende da fonti investigative. L’inchiesta è a carico di ignoti e si cercano eventuali complici.