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\”Sono stato alla fiaccolata in memoria di Vito Scafidi, a Rivoli, il 22 Novembre. Nel 2008, Vito moriva schacciato dal soffitto crollato sotto  il peso di un tubo di ghisa lasciato lì; ho ascoltato le voci dei ragazzi e le parole dei genitori di Vito, ho sperato che questa vicenda nel suo orrore potesse perlomeno servire come monito per una prevenzione rigorosa e scrupolosa, affinchè fatti del genere non accadessero più. E ieri a Settimo Torinese, di nuovo, un soffitto di una scuola crolla. In un asilo di recentissima costruzione, nella stanza dove i bambini dormono! Certo, è una fortuna che in quel momento non ci fossero bambini, ma dobbiamo sempre basarci sulla fortuna? La fortuna non può essere un sistema! E\’ il controllo, la prevenzione che fa di un sistema un sistema sicuro. Dobbiamo essere certi che il luogo dove i nostri figli passano la maggiorparte della giornata sia un luogo sicuro, oppure non possiamo più chiamarci uno Stato civile\”.

Così Pino Masciari commenta la notizia del crollo di un soffitto in un asilo di Settimo Torinese. Di seguito la notizia (Fonte: La Stampa)

Tragedia sfiorata lunedì mattina all’asilo nido e scuola materna di via Moglia 19, a Settimo. Una parte del soffitto, non solo intonaco, ma anche pezzi di mattone, delle dimensioni di 1 metro e 40 per 60 centimetri, si è staccato ed è piombato al suolo nell\’aula, utilizzata come dormitorio.

Erano le 7,20. In quel momento nei locali c’era soltanto un’operatrice scolastica. Se il crollo si fosse verificato solo 20 minuti più tardi, le conseguenze avrebbero potuto essere gravissime, come già era accaduto il 22 novembre 2008 al liceo Darwin di Rivoli. L’operatrice, spaventata ma incolume, ha subito allertato i vigili urbani. In pochi minuti sul posto oltre i civich, sono arrivati anche i tecnici del Comune che hanno immediatamente decretato, per ragioni di sicurezza, l’inagibilità della struttura fino al 7 gennaio.

«Un provvedimento indispensabile per consentire tutti gli accertamenti e gli interventi tecnici sulla struttura spiega l’assessore Giuseppe Palena – per la completa messa in sicurezza del plesso scolastico». Le classi della scuola d’infanzia, 77 alunni, sono state dirottate nella scuola Pezzani e alla Martiri. I 39 del Nido sono, invece, stati spostati, i più piccoli al micronido di Via Volta e gli altri alla scuola Giacosa.

Il crollo ha subito scatenato numerose polemiche. «Non è possibile trovarsi in queste situazioni – protestano i genitori -. Non ci si può più nemmeno fidare a mandare i bambini a scuola». Proprio i genitori nel maggio scorso avevano chiesto il sopralluogo dell’associazione «Una città per tutti», che aveva evidenziato numerose carenze. «Carenze e criticità – sottolinea Fulvia Manfrino – e non solo per i bimbi portatori di handicap. Cose da terzo mondo».

Il Comune respinge qualsiasi addebito: «Sulla quella relazione non c’era una sola parola sui soffitti – replica Palena – Per quanto riguarda le crepe, sono risultate di semplice assestamento della struttura». Allora cos’è successo? Se lo chiede anche Felice Scavone, capogruppo Pdl, che definisce il fatto «gravissimo». Sulla vicenda la Procura ha già aperto un’inchiesta, mentre l’amministrazione ha dato corso alla messa in mora dell’azienda costruttrice del plesso. «Cose di questo tipo non devono mai succedere – conclude Palena – specie in una scuola nuova (completata nel 2006) come quella di via Moglia. Durante le vacanze di Natale si lavorerà per mettere in completa sicurezza l’edificio».

Una risposta

  1. Rosa ha detto:

    A dire il vero ogni tanto mi chiedo se siamo mai stati un Paese civile!

    Comunque per fortuna nessuno si è fatto male!

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