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Pino Masciari: \”In bocca al lupo a tutti quei giovani che da oggi riprendono il loro percorso scolastico, a quei giovani che sono il nostro futuro, un futuro che speriamo sia sempre più fondato sull\’onestà ed il rispetto per il prossimo. Imparate la legalità ed insegnatela come base sulla quale formare la vita di tutti!\”

Il \”tesoro\” della \’Ndrangheta: gli analfabeti

Nei territori della ‘Ndrangheta niente scuola. A San Luca, Brancaleone, Locri, Siderno, Platì e in altre decine di comuni calabresi, centinaia di bambini e adolescenti non sono mai entrati all’interno di un’aula scolastica. Neppure nell’atrio dell’edificio. Invece di studiare vengono costretti dalle famiglie a lavorare o accudire i fratelli più piccoli. E tra analfabetismo e valori “deviati”, la N’drangheta coltiva il suo “tesoro umano”, quella manovalanza che poi viene utilizzata per spacciare o commettere delitti.

I carabinieri di Roccella Jonica, Locri e Bianco, hanno denunciato 87 genitori che , nell’anno scolastico 2012/13 non hanno mai iscritto i propri figli a scuola e altre 78 coppie per aver “saltato” l’anno 2013/2014. Tra i comuni maggiormente interessati spiccano Stilo, Riace,San Luca, Brancaleone, Antonimina, Careri, Locri, Siderno, Plati\’, Gioiosa, Stignano, Marina di Gioiosa Jonica, Monasterace e Roccella.

Tutti territori in cui la ‘Ndrangheta ha il dominio assoluto e i bunker dei capo ‘ndrine latitanti. 

Onorevole Angela Napoli, membro Commissione parlamentare Antimafia, che cosa significa in un territorio come quello calabrese non mandare i figli a scuola?
Significa non voler spezzare quella sub-cultura che vige nei territori calabresi e che permette di alimentare la micro criminalità e il dominio delle organizzazioni criminali, in questo territorio la ‘Ndrangheta. Spesso i bambini e i ragazzi che non frequentano le scuole sono appartenenti a famiglie criminali o colluse con la ‘ndrangheta che, proprio nell’organizzazione criminale , troveranno successivamente “occupazione”. Saranno chiamati a svolgere un “ruolo” all’interno delle ‘ndrine. Insomma, saranno i manovali della criminalità organizzata.

Con quali valori crescono questi ragazzi?
Non si possono chiamare “valori” ma sub-valori. E sono quelli contrari al vivere civile. Non dimentichiamo che questi ragazzi non si confronteranno mai, come invece accade quotidianamente a chi frequenta una scuola, una classe e un gruppo di coetanei. Questi giovani crescono con la sub-cultura dell’Io, del dominio e della prevaricazione. Crescono con l’odio inculcato dalla sub-cultura verso le Forze dell’Ordine e verso qualsiasi forma di Istituzione.

Tra analfabetismo e violenza, come riescono ad inserirsi nella società? Come riescono a vivere?
In Calabria attraverso la ‘Ndrangheta. E’ l’organizzazione criminale che li “accoglie” e li addestra prima, fin da piccolissimi a rubare e poi li ricicla nel mondo della droga. Sono questi analfabeti o semianalfabeti, il tesoro umano delle organizzazioni mafiose. Combattendo l’analfabetismo e questa la sub-cultura ma soprattutto costringendo ad andare a scuola i bambini, si può sperare di contrastare la criminalità organizzata. In particolare in territorio calabrese dove l’organizzazione mafiosa è basata prevalentemente sui legami di sangue.

[fonte: Panorama.it]

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