Posso anche sbagliarmi, ma questo è il mio pensiero…
E’ solo un pensiero, e come tale va letto ed interpretato, ma da imprenditore del settore edile, credo di potermi permettere di fare certe osservazioni su alcuni aspetti del mio settore.
Noto con un crescente senso di stupore e di disagio come alcuni fenomeni che definisco senz’altro anomali stanno avendo luogo con sempre maggior frequenza; alludo alla straordinaria proliferazione di nuovi agglomerati di costruzioni ad uso abitativo nella prima cintura di Torino e nella provincia, soprattutto là dove esistono grandi comunità di imprenditori edili provenienti dal meridione. Così anche in Lombardia, in Veneto, ecc.
Come mai ciò avviene nei piccoli paesi molto di più che nei grandi centri? Com’è possibile che il mercato, già duramente fiaccato dalla crisi finanziaria, riesca ad assorbire tutta questa offerta di case? Il mio dubbio è che tutto questo possa essere il risultato di un terreno che, soprattutto nella provincia, potrebbe essere diventato molto fertile per il malaffare.
Come si può quindi intervenire per appurare se si tratta di fenomeni di illegalità, magari legati alle cosche della malavita organizzata?
Un’idea potrebbe certamente essere quella di monitorare con attenzione i passaggi di proprietà dei terreni e delle imprese, ma anche elaborare una strategia più aggressiva nell’espropriazione dei beni in mano ai mafiosi. Se non si colpisce l’economia mafiosa, non si intaccano il potere, il prestigio, la forza degli uomini delle cosche.
Come sempre ribadisco, la responsabilità è anche nostra: teniamo quindi gli occhi aperti e collaboriamo con chi cerca quotidianamente di tutelare il nostro territorio.