\”La politica non può continuare a prendere in giro il Paese. Basta!
Parole e promesse, promesse e parole: adesso non se ne può più.
Tassare gli italiani è stato facile: tagliare i costi clientelari della politica appare opera titanica….
Il Paese, intanto, affonda: muore lentamente, con le sue speranze e sogni….
La politica continua il suo ridicolo balletto di annunci: faremo, stiamo provvendo, stiamo pensando……
E la barca continua nella sua deriva…..Questo è il momento della Resistenza civile e sociale\”.
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Fonte Ansa: \’Politica vada incontro ad aspirazioni giovani\’ Monti: \’Contagio?Germania rifletta rapidamente\’
ROMA – Uscire dalla crisi e tornare alla crescita non è facile: \”il percorso non sarà breve\” e soprattutto comporterà rischi per tutti, tanto più sostenibili quanto più saranno percepiti come \”equi\” e con obiettivi chiari. Ignazio Visco, nella sua prima lettura delle considerazioni finali dà il senso dell\’emergenza e della opportunità di intervenire presto. Contrariamente al passato però la Banca d\’Italia non dà ricette specifiche. Promuove poi a pieni voti il Governo per quanto fatto sul risanamento dei conti e sul cantiere aperto delle riforme strutturali. Sente tuttavia l\’urgenza di lanciare un appello alla politica affinché assicuri almeno la prospettiva di un rinnovamento profondo\” e, soprattutto, coltivi la speranza andando incontro \”alle aspirazioni dei giovani\”. In linea con il suo predecessore Mario Draghi, il numero uno di Via Nazionale pone l\’accento sullo sviluppo dell\’economia: una tassazione così elevata, dice con forza, non è compatibile con una ripresa sostenuta e l\’inasprimento \”non può che essere temporaneo\”. Il peso del fisco va tagliato, ammonisce nella sua relazione asciutta, tecnica: diciotto pagine per dire che occorre tagliare la spesa, così come l\’esecutivo si appresta a fare con la spending review e si devono utilizzare i recuperi dell\’evasione.
L\’essenziale è appunto tornare a crescere. Anche perché quest\’anno, e solo se la situazione non peggiorerà, se tutto andrà \’bene\’ insomma, il calo del Pil sarà dell\’1,5%. Ma le strade da percorrere per invertire la rotta sono in realtà strette per il pericolo di contagio che ancora si aggira per l\’Europa e minaccia l\’Italia. Così mentre non è scongiurato un aumento dell\’Iva e all\’indomani di un rincaro delle accise della benzina per far fronte alla ricostruzione post-terremoto, al governatore sembra rispondere indirettamente il premier Mario Monti quando afferma che è \”vitale\” agire per \”stimolare la crescita\” ma anche per \”evitare il contagio\” della crisi. Un rischio di cui parla anche il presidente della Bce, Mario Draghi, e il presidente del cdg di Intesa, Andrea Beltratti, per i riflessi negativi che questo pericolo può avere sulle banche italiane e su quelle dei paesi con elevato spread. Beltratti, prendendo la parola all\’assemblea Bankitalia in qualità di primo azionista, condivide poi la richiesta di Via Nazionale di rivedere i costi degli emolumenti e la composizione dei cda degli istituti di credito.
Davanti al gotha finanziario, imprenditoriale e ai sindacati presenti nel piano nobile di Palazzo Koch il governatore espone con chiarezza anche la necessità di proseguire nel processo di integrazione europea. Si deve \”cambiare passo\” dice esplicitamente, e occorre avere l\’unione politica come \”traguardo\” perché nella tempesta perfetta che dallo scorso anno investe in particolare l\’Europa \”si avverte la mancanza di fondamentali caratteristiche di una federazione\”. La politica monetaria e la Bce, insomma, non possono sostituirsi agli stati sovrani e questi devono intanto dare, nell\’immediato, \”manifestazioni convergenti della volontà irremovibile di preservare la moneta unica\”. L\’Europa \”stenta\” nell\’affrontare le politiche di crescita e nel dare sicurezza ai cittadini. \”Progressi rapidi nella costituzione di un fondo europeo per la risoluzione delle crisi bancarie contribuirebbero a ridurre l\’incertezza dei mercati\”. Focalizzando poi l\’attenzione sull\’Italia Visco ricorda che il nostro paese \”ha importanti compiti da svolgere\” ma è già un bene aver avviato \”il cantiere delle riforme\” al quale dovrebbe essere affiancato \”uno sforzo finanziario aggiuntivo degli imprenditori perché rafforzino il capitale delle imprese nel momento in cui viene loro assicurata una semplificazione normativa\”. Un invito che viene raccolto dagli industriali \”a patto che si creino le condizioni per farlo\”: le aziende sono pronte, devono farlo, hanno bisogno di farlo, assicura uscendo da Via Nazionale il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Per il resto, conclude Visco, si può anche procedere per gradi, \”con un dossier alla volta\”, ma l\’importante è comunicare e ribadire con nettezza \”il disegno complessivo e la posta in gioco\”.