La tragedia avvenuta sulla costa calabrese è l’ennesima che si consuma nel mar Mediterraneo. Ancora una volta contiamo i morti… ancora una volta ci chiediamo se potevamo salvarli… certamente però il ripetersi di eventi così drammatici non può essere motivo di indifferenza, sottovalutazione o, peggio, strumentalizzazione di quanto accaduto. Dietro queste disperate traversate in mare si stende anche l’ombra della criminalità organizzata, che fa affari sulla disperazione di chi tenta di attraversare l’inferno, nella speranza di poter avere per sé e per i propri figli un futuro libero e dignitoso. Ed è questa disperazione che spesso fa compiere gesti inconcepibili, se pensati vivendo in un contesto di quotidiana normalità. Di fronte a tali drammi, di fronte alle vite spezzate di così tanti bambini, oltre all’assunzione di responsabilità necessaria per prevenire che succeda ancora, non rimane altro che il silenzio e un’attenta riflessione sul valore della vita umana, che non conosce colore, non conosce nazionalità e va difeso, sempre e ovunque.