Ci sono tanti modi di eliminare una persona, lo si può fare in modo radicale togliendogli la vita, eliminandola fisicamente, ma anche rendendogli impossibile la realizzazione di ciò che aveva progettato per il proprio futuro, negandogli, dunque, di vivere pienamente, serenamente. Sopravvivere non è vivere.
Sono costretto ancora oggi a vivere da esiliato. Un esilio fisico e morale, che mette un confine insuperabile tra ciò che avrebbe dovuto essere la mia vita e ciò che realmente è stata, costringendomi in uno stato di perenne sospensione e insicurezza.
In tanti anni si sono succeduti governi, sono cambiati i vertici delle istituzioni, ma si continua ancora ad interpretare e non applicare leggi e sentenze a tutela della persona, a garanzia della sua sicurezza. La sicurezza è alla base della serenità, della concreta possibilità di ricominciare a vivere.