\”E\’ davvero il momento di passare alla Fase 2, ma per Fase 2 non intendo quella di cui si parla sui giornali a proposito delle liberalizzazioni che intende proporre il governo. Per Fase 2 intendo la pulizia che deve essere fatta in seno agli organi di rappresentanza politica: i partiti.
Sto parlando di etica e di moralità. Non sono due parolacce, nè dovrebbero suscitare risatine di compatimento quando vengono accostate alla politica.
A destra e a sinistra assistiamo ogni giorno a episodi gravissimi di corruzione, di clientelarismi, di malaffare. Faccio appello alle forze sane del paese ed al governo per chiedere che non ci si occupi solo di economia e di risanamento dei conti, perchè c\’è da risanare anche la cultura della legalità che in questo Paese sta morendo.
La vicenda di Minotauro in Piemonte e delle indagini sulla \’ndrangheta in Lombardia, che in questi ultimi giorni hanno portato ad arresti eccellenti, fanno ben comprendere come la situazione sia grave.
Ripuliamo la politica, con coraggio e convinzione: questa è per me la Fase 2.
Di seguito la notizia
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Fonte: La Repubblica – MILANO – I rapporti con Roberto Formigoni, a cui l\’ex assessore Massimo Ponzoni avrebbe pagato noleggio di barche, vacanze, gioielli. L\’appoggio della \’ndrangheta alle Regionali lombarde nel 2005. I rapporti con i politici del centrodestra, le consulenze al figlio dell\’ex ministro Paolo Romani, le telefonate con Paolo Berlusconi, i politici descritti come \”i 4/5 marinai di pregio\” che rischiano insieme \”alle navi che stanno per saltare\”, ossia le società del politico sull\’orlo del fallimento. Le duecento pagine dell\’ordinanza del gip Maria Rosaria Correra, con cui accoglie le cinque richieste di custodia cautelare – tre ai domiciliari – dei pm di Monza, raccontano il protagonismo dell\’attuale consigliere regionale Pdl. Tra appalti e un fiume di denaro usato per finanziare la sua scalata politica.
I rapporti col governatore Formigoni
Nella lettera sequestrata all\’ex socio di Ponzoni, Sergio Pennati, indagato per bancarotta fraudolenta per il fallimento de \”Il Pellicano\”, si parla di noleggi di barche e vacanze esotiche, pagati dall\’immobiliare Mais \”a Ponzoni e al suo capo Formigoni\”. Negli atti dell\’inchiesta \”i costi sostenuti dalla Pellicano per spese di gioielleria\” che \”secondo l\’attendibile ricostruzione di Pennati, si riferiscono a un regalo acquistato da Ponzoni per Formigoni\”. Pur non essendo nell\’ordinanza, sarebbe un vaso da 12mila euro. Di Formigoni si parla anche in una telefonata tra due uomini vicini a Ponzoni che raccontano di un colloquio
tra il governatore e Paolo Berlusconi che, nel 2010, discutono della possibilità che Ponzoni faccia l\’assessore. Il timore è che \”le sue vicissitudini finanziarie – scrive il gip – avrebbero potuto irrimediabilmente comprometterne la carriera politica\”.
Le consulenze al figlio di Romani
La Gdf trova un finanziamento di 70mila euro, senza gara pubblica, per l\’\”Evento Valtellina 2007\” alla \”In Studios\”, amministrata da una donna. Che racconta: \”Incontrai Federico Romani, un reporter, che si sarebbe occupato del filmato. Che io sappia non c\’è stato né bando né concorso. Feci un preventivo di 70mila euro, comprendeva anche il lavoro di Romani. Qualcuno mi ha detto poi c
he è figlio di un politico\”.
Le minacce e l\’appoggio della \’ndrangheta
In una perquisizione a Pennati, viene rinvenuto un foglio, con le sue ultime volontà. Scrive che se \”mi capitasse qualcosa, la colpa sarà di Ponzoni\” da cui è \”stato minacciato nell\’ultimo mese per ben tre volte\”. È il 2009. \”Minacce in stile mafioso – scrive – per il mio diniego ad uscire dalle società. Ponzoni mi ha detto \”Stai attento, io ti schiaccio\”\”. Il gip parla esplicitamente di \’ndrangheta e di \”un radicato e diffuso sistema di illegalità che presenta come dato comune l\’asservimento della funzione pubblica all\’interesse privato\”. A rendere \”più allarmante questo contesto affaristico\”, c\’è \”l\’ingerenza del crimine organizzato\”. La Gdf trova nel pc della sorella di Ponzoni (\”ha contribuito all\’organizzazione delle campagne elettorali del fratello\”) il curriculum di Annunziato Moscato, arrestato nel 2010 nella maxi operazione della Dda di Milano contro la \’ndrangheta.
Voti comprati con soldi delle società
Pennati spiega che la spese totali della campagna elettorale di Ponzoni \”è di 1.600.000 euro\”. Denaro \”arrivato in minima parte da sovvenzioni, per il resto sono state utilizzate varie società che hanno pagato – scrive – fortune in prestazioni o forniture o prelevate ingenti somme in contanti per comprare voti e pagare ristoranti\”.
\”I marinai di pregio\”
Filippo Duzioni, arrestato, \”collegamento tra imprenditori e politici\”, chiede a un imprenditore di aiutare Ponzoni, \”per tre navi che stanno per affondare con 4/5 marinai di pregio\”. Per il gip, \”agevole è identificare nelle tre navi le società Il Pellicano, Immobiliare La Perla, Sm Piermarini, in stato di grave crisi, e nei \”marinai di pregio\” i soci delle prime due: Massimo Ponzoni, Giorgio Pozzi, Massimo Buscemi e Rosanna Gariboldi (moglie di Gian Carlo Abelli, ex assessore, ndr), tutti politici in carica\”.