Di Marlena Lillo IV A Liceo Classico “P. Virgilio Marone” di Gioia del Colle
Il giorno 3 giugno 2013 nell’Aula Magna del liceo classico di Gioia del Colle si è tenuto un incontro che ha visto protagonista il giovane camerunense Yvan Sagnet, autore del libro-testimonianza “Ama il tuo sogno”. Ospiti dell’incontro sono stati anche il Sindaco di Gioia Sergio Povia e il segretario della Flai-Cgil della Puglia Giuseppe De Leonardis. Yvan Sagnet nel corso della serata ci ha raccontato la sua personale esperienza di giovane camerunense innamorato dell’Italia sin da bambino. Il suo sogno, quello di diventare ingegnere, lo porta a studiare a Torino. Poi quella che lui stesso definisce come una forza irresistibile lo conduce a Nardò, nel Salento a scoprire un angolo di Italia e un pezzo di Africa che drammaticamente si toccano. Sagnet ha guidato il primo sciopero dei braccianti africani in Italia, ritrovandosi, suo malgrado, a essere il leader di una rivolta che ha invaso tv e carta stampata, trasfondendo quel senso di inadeguatezza di fronte a storie di schiavi alle porte del terzo millennio. Con altri ragazzi, Yvan ha denunciato i responsabili delle speculazioni. Il libro è costruito intorno ad un NO. Un NO gridato contro l’ultimo sopruso nella raccolta dei pomodori. Un NO che segue anni ed anni durante i quali il caporalato è diventato legge, a dispetto dei contratti nazionali di lavoro, degli accordi sindacali, di qualsiasi norma di civiltà accettabile in un Paese che si ritiene evoluto. Sono così i migranti ad essere i protagonisti di una battaglia per un Paese migliore, un Paese che non è il loro e nel quale vengono spesso, paradossalmente, additati come portatori di comportamentali devianti. Durante il dibattito sono venuti fuori alcuni temi di forte attualità: l’immigrazione, la difficile integrazione degli stranieri in Italia, il caporalato, il razzismo e le condizioni schiavistiche in cui sono ridotti i braccianti. L’incontro, avente come tema “dai sogni ai diritti”, è stato molto interessante, ho apprezzato molto Yvan Sagnet in quanto senza il suo impegno non esisterebbe la legge contro il caporalato, eppure i caporali esistono al Sud da più di un secolo. La speranza del Mezzogiorno italiano sta proprio in questa parte d’Africa che, arrivata al Sud, trasforma il Sud e rimette in gioco interi territori, migliorandoli. Sagnet rischia la vita per una democrazia diversa, battaglia che molti italiani hanno rinunciato a combattere.